Da Siracusa a Rimini per un colpo in banca: arrestati "pendolari delle rapine"
Si erano finti clienti interessati ad aprire un conto nella filiale riminese della Banca Popolare della Valconca. Ma una volta all’interno dell’istituto di credito, armati di taglierino e pistola, si sono fatti consegnare tutto il contante in cassa: circa 19mila euro. Un anno e mezzo dopo sono stati arrestati nel siracusano, a Lentini e Carlentini, due dei tre presunti rapinatori.
Le indagini condotte dai carabinieri di Rimini, in collaborazione con quelli di Augusta, hanno permesso di risalire ad un 27enne ed un 25enne già ai domiciliari per altri reati. A loro è stata notificata l’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Rimini, Vinicio Cantarini.
Per gli inquirenti si tratta di veri e propri “pendolari delle rapine” che, insieme ad un complice non ancora identificato, erano riusciti ad entrare in banca perché il sistema di sicurezza con impronte digitali era fuori uso. Minacciando le due cassiere con un taglierino, avevano quindi fatto sbloccare la porta per permettere l’ingresso al terzo uomo, armato di pistola e col viso coperto da un casco da motociclista.
Hanno arraffato quanto potevano, vista l’impossibilità di sbloccare il sistema di sorveglianza dello sportello bancomat e dopo aver legato gli ostaggi con fascette da elettricista si sono dati alla fuga.
Durante le indagini è emerso che nei giorni della rapina uno dei due siracusani aveva soggiornato in Romagna per andare a far visita al padre, detenuto nel carcere di Ferrara per reati associativi. Entrambi gli arrestati sono stati quindi riconosciuti dalle vittime.