Cgil Siracusa: crisi nera ma possibili 5.000 nuovi posti nel 2014

 Cgil Siracusa: crisi nera ma possibili 5.000 nuovi posti nel 2014

I numeri Istat sulla disoccupazione in Sicilia quasi non sorprendono. Ottantaquattromila posti di lavoro persi in un anno nell’Isola mentre il Governo parla di una uscita dalla crisi sempre più vicina. “Nel nostro territorio non si intravvedono segnali di ripresa economica ed occupazionale, anzi ci sono tutte le condizioni per affermare che, in mancanza di novità significative, la crisi è destinata a durare ancora a lungo, almeno per tutto il 2014”. Il segretario generale della Cgil siracusana, Paolo Zappulla, è lucido e spietato nella sua analisi.
Per lui parlano i numeri. “Il settore edile è in caduta libera. In meno di tre anni, dal 2010 ad oggi, abbiamo perso 501 imprese e 4.400 lavoratori. Un disastro a cui si aggiunge lo stallo sulle gare di appalto aggiudicate”. Non va meglio nell’industria. “Abbiamo perso 700 posti di lavoro diretti e circa 2.000 nell’indotto. Per il momento ci sono almeno gli ammortizzatori sociali per un buon 60% di questi soggetti. Ma è il preludio al licenziamento”. Una boccata d’ossigeno arriva dalle programmate fermate che si concluderanno nel primo trimestre del 2014, ma da sole “non sufficienti al reimpiego di quanti hanno perso il lavoro negli ultimi anni”.
Non starebbero meglio – a detta di Zappulla – gli altri settori, dal terziario (commercio), passando per agricoltura e turismo. “Il territorio si è ormai impoverito”, denuncia allarmata la Cgil. “E la politica continua ad occuparsi d’altro”, accusata il segretario provinciale. “Il tema del lavoro non è una priorità della classe dirigente siracusana. E le forze produttive, sindacali e sociali hanno perso gli interlocutori”.
Tra commissariamento di enti e riordino delle entità locali (Comuni e Province) Siracusa correrebbe il rischio di “vedere cancellata la sua identità economica e produttiva oltre che geografica. Eppure una scossa potrebbe arrivare – auspica Zappulla – puntando decisi su occasioni imperdibili come lo sblocco degli investimenti nella portualità, da Augusta a Siracusa; dai lotti della Siracusa-Gela e il raddoppio della Catania-Ragusa; dalle bonifiche nell’area industriale e dal rilancio del polo manufatturiero e metalmeccanico per la cantieristica navale e off-shore di Punta Cugno. “Secondo i nostri studi, questi interventi sbloccherebbero nel solo 2014 qualcosa come 5.000 posti di lavoro”.

 

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