Fontane Bianche e la differenziata: maxi isola ecologica in via Prometeo, sembra una discarica
Fontane Bianche rischia di rappresentare la Caporetto della differenziata, almeno così come studiata per le zone marinare. Il sistema scelto, a differenza della città, è quello della prossimità. I residenti dividono a casa i rifiuti, chiudono i sacchetti e poi conferiscono nella più vicina isola ecologica che deve trovarsi entro un comodo range di centinaia di metri al massimo e non chilometri. Altrimenti il contribuente può chiedere una sostanziosa riduzione Tari, come in effetti sta avvenendo. Ma non è questo l’aspetto più grave della vicenda.
A Fontane Bianche – c’era una volta la perla della Siracusa balneare – la spazzatura prolifera lungo le strade. E la colpa non è soltanto di una raccolta insufficiente, anzi. Ed è altrettanto vero che la Polizia Municipale ha sorpreso anche avolesi o residenti a Cassibile intenti ad abbandonare rifiuti a Fontane Bianche come fosse terra franca. Ma è lo stesso posizionamento delle isole ecologiche a non convincere.
Per esempio, per una scelta non ancora del tutto chiara nelle sue motivazioni, in via Prometeo è stata realizzata una mega isola ecologica. I bidoni (decine, ndr) sono stati riuniti lì e scomparsi da via delle Muse in avanti. Circa 2 km di territorio senza isole ecologiche. Risultato? Fontane Bianche si è ritrovata divisa in due per la differenziata. Ogni via dalla strada ferrata fino al Tortuga dovrebbe far capo quindi all’isola di via Prometeo per conferire.
Una soluzione di questo tipo ha però finito per disincentivare i residenti a partecipare alla differenziata. Troppo distanti i bidoni dell’isola ecologica, scomoda da raggiungere, difficile da trovare e quant’altro. Ed i rifiuti rimangono per strada, dove la memoria ricorda vi erano gli antichi cassonetti verdi. E confusi turisti passeggiano con un sacchetto in mano, cercando di capire come diavolo conferiscono questi strambi italiani del sud.