Senegalese a Le Iene: "Mi mancano i vigili urbani di Siracusa: l'ispettore Bruno, un papà"

Ci sono persone che commentano qualsiasi tema sui social network, che immaginano di essere in grado di comprendere i fenomeni, come se dietro non ci fossero persone. Ci sono persone che hanno bisogno della ribalta, anche senza reali meriti. E poi ci sono persone che ogni giorno, nella loro vita, svolgono il proprio lavoro con rigore, onestà intellettuale e soprattutto rispetto, tanto per le leggi quanto per le persone. Sono persone che non hanno alcun bisogno di strombazzare quello che fanno, perchè la loro soddisfazione la trovano nei risultati, nella stima che si guadagnano strada facendo, nel ricordo meraviglioso che magari lasciano. Una lunga premessa che racconta, ad esempio, la storia (in realtà una minima parte della storia) di un ispettore della polizia municipale di Siracusa. Si chiama Santino Bruno. Di lui, in un servizio andato in onda alcune sere fa nel corso della trasmissione “Le Iene” di Italia Uno, parla, ad esempio, un giovane senegalese, adesso tornato a casa. Alle “Iene”, il giovane racconta del suo ricordo dell’Italia. I più belli li lega a Siracusa e ai “vigili urbani” . Parla di “amici” e in particolar modo di un grande amico, gli manca.  Mostra la foto alle telecamere. E’ un abbraccio. “Si chiama Santino -racconta con gli occhi pieni di nostalgia e affetto- e per me è stato come un padre”. Il giovane racconta che  faceva l’ambulante alla fiera del mercoledì e di avere trovato, in particolar modo nell’ispettore, una figura di riferimento. Storie belle, che è altrettanto bello poter raccontare.

 

Potrebbe interessarti