Renzo Formosa: l'incidente, la morte, le presunte omissioni. In tv il caso siracusano
E’ una ricostruzione cruda, senza sconti, con l’ausilio di documenti e verbali, quella operata da la trasmissione tv Le Iene sulla morte del 15enne Renzo Formosa. L’inviata Nina Palmieri ripercorre la vicenda, dal drammatico incidente alla sua tragica conclusione. E punta le attenzioni su quelli che sarebbero stati errori o presunte omissioni commesse dagli agenti della Polizia Municipale di Siracusa.
“Una macchina salta la corsia e uccide Renzo, in scooter. La guida il figlio di un Vigile urbano. Proprio i rilievi dei Vigili trascurano troppi elementi: con Nina Palmieri siamo andati a Siracusa a cercare giustizia”, spiega la descrizione che accompagna il video realizzato diverse settimane addietro e destinato a creare più di un imbarazzo al Comando di via del Porto Grande.
E’ il 21 aprile del 2016, Renzo sta tornando da scuola in motorino. Un’auto fa un sorpasso in curva a forte velocità, entra nella sua corsia e lo travolge. Il ragazzo muore il giorno dopo. A guidare l’auto è Santo Salerno 23 anni, figlio di un vigile urbano. Il servizio de Le Iene racconta che proprio il padre sarebbe comparso poco dopo, in borghese, sulla scena dell’incidente. “Proprio i rilievi dei Vigili sull’incidente sono molto lacunosi. L’auto è senza assicurazione a Santo non viene fatto alcun test e non viene ritirata nemmeno la patente”, spiega Nina Palmeri che parla anche con la madre di Renzo, Lucia. “Mio figlio è stato ucciso tre volte: da un’auto, dai Vigili urbani e dalle bugie”.
Nessuna risposta ufficiale da parte della Municipale. Solo un inseguimento senza alcuna parola. Il 23enne accusato di omicidio stradale è stato da poco rinviato a giudizio. Il processo comincerà solo nel settembre 2019.
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