Siracusa. Vertice per il nuovo ospedale: "Regione e Comune insieme per accelerare"
Tavolo tecnico sul nuovo ospedale ieri nella sede catanese della Presidenza della Regione. Al presidente, Nello Musumeci, il sindaco, Francesco Italia ha illustrato la posizione del Comune in merito alla vicenda, tornata nei giorni scorsi al centro dell’attenzione dopo che la giunta regionale ha deliberato la programmazione delle risorse necessarie per la costruzione del nuovo nosocomio: 140 milioni di euro. Musumeci , in quell’occasione, ha anche invitato invitato tutti i soggetti istituzionali a definire, ciascuno per la propria competenza, “gli adempimenti indispensabili per l’individuazione dell’area”, che in realtà è già stata individuata, dal consiglio comunale, che ha votato per la Pizzuta, area su cui l’assessore regionale alla Salute, Razza ha però espresso perplessità. Al tavolo tecnico di ieri hanno preso parte anche l’assessore regionale all’Agricoltura, il siracusano Edy Bandiera , il direttore dell’Asp, Anselmo Madeddu e il presidente del consiglio comunale di Siracusa, Moena Scala. Dall’incontro sarebbe emersa l’unanime intenzione di accelerare il percorso verso la realizzazione del nuovo ospedale . L’amministrazione comunale non avrebbe intenzione di rivedere la scelta già compiuta dal consiglio comunale in merito all’area da destinare alla costruzione della struttura sanitaria. Il sindaco avrebbe evidenziato come l’assise cittadina abbia espresso la propria volontà con voto unanime. Nei giorni scorsi, il sindaco ha posto l’accento su alcuni aspetti.“La provincia di Siracusa con 405.000 abitanti-ha spiegato Italia- risulta fortemente impoverita da questa rete ospedaliera. Ha di fatto due Spoke mentre avrebbe potuto avere, ed a mio giudizio dovrebbe pretendere, un centro Hub a Siracusa città e due Spoke, dei quali uno già esistente ad Avola/Noto e l’altro a Lentini”. Il primo cittadino è stato chiaro anche quando mette a confronto le scelte compiute per la sanità catanese.
“L’eccessivo potenziamento della sanità catanese a nostro discapito-prosegue- rischia di accrescere ulteriormente le attuali difficoltà a reperire medici in tutte le discipline, poiché tale personale preferisce andare verso la più blasonata sanità catanese”. Dopo il tavolo tecnico di ieri, secondo indiscrezioni, il clima sembrerebbe più disteso.