Eligia Ardita, attesa per la sentenza: la difesa di Leonardi chiede i domiciliari
Ultima udienza nel processo di primo grado a carico di Christian Leonardi, accusato di aver ucciso il 19 gennaio 2015 la moglie Eligia Ardita, all’ottavo mese di gravidanza. A prendere la parola è stato il collegio difensivo dell’imputato, assente in aula. Per lui il pm Scavone aveva chiesto la condanna all’ergastolo per omicidio volontario pluriaggravato.
Ma per gli avvocati Vera Benini e Felicia Mancini, il loro assistito andrebbe assolto perchè innocente. Chiesti anche i domiciliari in un luogo segreto se dovesse essere riscontrato dalla Corte il venir meno delle esigenze cautelari. “Non c’è la prova certa che sia stato lui ad uccidere la moglie”, la tesi difensiva che punta su incongruenze tra diverse testimonianze e le convulse fasi dei soccorsi, scattati dopo la richiesta di aiuto al 118 dello stesso Leonardi.
Nel corso dell’arringa difensiva, i familiari di Eligia Ardita hanno abbandonato l’aula mentre veniva contestata anche la stessa definizione di femminicidio per il caso in esame.
Dalla pubblica accusa e dai legali della famiglia Ardita rigettate le richieste della difesa di Leonardi. Sale la tensione in vista della sentenza di primo grado, prevista per il 5 dicembre.