Eligia Ardita, storia di coraggio di una famiglia. Parla Luisa: "fine pena mai sia"
“La sentenza di ieri ha definito un percorso fatto di coraggio e paure, insicurezze e agguerrimento ed anche di disperazione. Non dimenticherò nulla di questo percorso, non dimenticherò mai mia sorella e mia nipote”. Sono alcune delle parole scelte da Luisa, la sorella di Eligia Ardita, dopo il tumulto di emozioni seguito alla condanna all’ergastolo di Christian Leonardi.
Composta, con grande dignità e poco spazio all’odio Luisa è intervenuta al telefono su Fm Italia per ringraziare i siracusani del supporto, dell’affetto e del sostegno. E per ripercorrere una battaglia durata quasi quattro anni: era il 19 gennaio del 2015 quando Eligia moriva con in grembo la piccola Giulia.
“Oggi ci siamo svegliati con la consapevolezza di attribuire un aggettivo per descrivere colui che doveva proteggerle, Eligia e Giulia, ma che invece ha spento la luce della loro vita. Ci sbattevamo la testa sui muri per non accettare la realtà della loro morte, quel dolore che ti fa impazzire. E vedevamo lui, l’assassino di Eligia e Giulia, girare sotto casa con la sua freddezza insensibile e spudorata”.
La storia potrebbe non essere ancora conclusa. La sentenza di ieri rappresenta solo il primo grado dei tre possibili. La difesa di Leonardi proporrà appello. “E’ probabile”, dice frettolosamente Luisa. “Ma sarebbe come perseverare…”.