Noto. La morte sospetta di Pintaldi, per l'Asp nessuna responsabilità del Pronto Soccorso del Trigona
L’Asp ne è certa: la morte di Matteo Pintaldi, il ferroviere deceduto, probabilmente per infarto, poche ore dopo essersi rivolto all’ospedale “Trigona” per un malessere generale non dipenderebbe da un errore di valutazione del personale del Pronto Soccorso. Anzi, al pronto soccorso non sarebbe nemmeno andato, optando direttamente per la attigua Guardia Medica. A dirlo, secondo quanto avrebbe appurato il direttore sanitario, Rosario Di Lorenzo, sarebbero le testimonianze raccolte e i documenti in possesso della struttura. La ricostruzione dei fatti fornita al commissario straordinario dell’azienda sanitaria provinciale, Mario Zappia, che ha disposto la verifica interna, sostiene che Pintaldi, domenica mattina, non avrebbe chiesto l’aiuto del personale medico della struttura d’emergenza. Il suo nome non risulterebbe, infatti, in alcuna registrazione di accesso. Si sarebbe presentato alla limitrofa Guardia medica, invece e “da una sommaria analisi -comunica l’Asp- non risulterebbero al momento palesi violazioni di procedure assistenziali”. La direzione aziendale, in questa fase, si ferma quì, “non ritiene di andare oltre nei particolari della dinamica, poichè sono in corso le indagini avviate dalla magistratura, con la quale – aggiunge Zappia- stiamo collaborando perchè si faccia piena luce sulla triste vicenda che ci vede vicini al dolore dei familiari”. Il commissario garantisce, comunque, che “ove emergano eventuali responsabilità, anche l’azienda interverrà senza sconti per nessuno”.