Avola. L’ex assessore Libro: “io, vittima politico-giudiziaria di un periodo caldo”
L’ex assessore al turismo del Comune di Avola, Simone Libro, ha voluto chiarire nel corso di una conferenza stampa alcuni passaggi che lo riguardano circa il procedimento giudiziario avviato nel 2012. All’epoca, Libro era componente (fino a maggio) della giunta dell’allora sindaco Antonino Barbagallo, anche lui coinvolto in indagini giudiziarie.
Il procedimento è stato avviato stralciando però un contestato punto dall’avviso di conclusione indagini. Nello specifico, la questione riguardava il sindaco Barbagallo e Franca Puglisi (madre di Libro, ndr), all’epoca dei fatti capo di Gabinetto del Comune di Avola. L’accusa era quella di aver costretto dei dipendenti comunali a svolgere dei lavori presso l’abitazione dei genitori dell’allora assessore Libro e presso l’abitazione del sindaco Barbagallo. “Come testimoniato e provato in udienza, la circostanza è stata pienamente smentita nei fatti ed il Gup ha emanato ordinanza di non luogo a procedere”, ha voluto specificare Simone Libro.
“Esprimo quindi tutta la mia solidarietà a mia madre e all’ex sindaco Barbagallo. Ho incondizionata fiducia nella magistratura e nella giustizia e confido di poter dimostrare la mia estraneità ai fatti a me contestati”, ha aggiunto.
L’ex assessore ha poi avanzato il sospetto che il caso in esame possa essere stato “inquinato” dal cosiddetto sistema Siracusa e si è pertanto definito “vittima politico-giudiziaria di quel periodo”, quando il Comune di Avola peraltro “si oppose alla cessione della gestione del servizio idrico a Sai 8”. Una scelta che tempo dopo – ha detto Libro – “si è mostrata giusta”.