Contrabbando di prodotti petroliferi, maxi sequestro: 8mln di euro e un deposito
L’operazione è stata battezzata “Calderone”. Indagini articolate condotte dai militari della Guardia di Finanza e coordinate dalla Procura di Siracusa che hanno portato alla luce un contrabbando di prodotti petroliferi, gasolio in particolare, proveniente dai Balcani e venduto “in nero” in Italia.
Le Fiamme Gialle della Compagnia di Augusta hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo “per equivalente”, emesso dal Giudice delle Indagini Preliminari del Tribunale di Siracusa, per complessivi 8,6 milioni di euro e un deposito carburanti nel territorio megarese.
Il carburante, acquistato dalla Slovenia tramite l’intermediazione di due società di diritto maltese e bulgaro, raggiungeva il territorio comunitario in regime di sospensione d’imposta, per poi essere destinato, da un deposito belga, ai terminal ferroviari di Milano e Catania Bicocca, sotto forma di olio lubrificante, tecnicamente definito M.L.O. (Mechanical Lubrificant Oil). Il prodotto è risultato poi essere – a seguito di specifiche analisi svolte dal personale delle Dogane – vero e proprio gasolio.
Dopo aver raggiunto il terminal FS di Catania Bicocca all’interno di container, il combustibile – formalmente destinato a Malta e in Bulgaria – confluiva in un deposito carburanti nel territorio di Augusta, gestito di fatto dalla L. S.r.l., reale destinatario di svariate partite di merce, ammontanti a oltre 13 milioni di litri, pari a circa 11.500 tonnellate, recapitate tra il settembre 2017 e l’aprile 2018. Il gasolio veniva quindi venduto in nero a una fitta rete di distributori su strada.
Tecnicamente il sistema escogitato sfrutta la cosiddetta triangolazione cartolare del prodotto tra due soggetti esteri e una società italiana (“cartiera”), con il solo scopo di celare la vera identità dell’effettivo destinatario del prodotto petrolifero, risultato essere il deposito augustano secondo le indagini.
Gli oneri fiscali sono rimasti interamente a carico della “cartiera”, la cui partita iva risultava essere cessata già dal dicembre del 2017, così pregiudicando ogni tipo di introito nei confronti dell’Erario. Un meccanismo fraudolento che, secondo la Guardia di Finanza, ha consentito l’evasione delle imposte per oltre 8 milioni di euro, somma oggetto del sequestro.
Al fine di rendere ulteriormente difficoltosa la ricostruzione e il riscontro dell’illecito, il carburante commissionato viaggiava scortato esclusivamente con lettere di vettura emesse dal soggetto belga, con indicazione di trasporto di M.L.O. anziché gasolio, in regime di sospensione d’imposta, essendo formalmente destinato all’estero.
Proprio nel corso di questi controlli, consistiti nel monitoraggio del deposito per diversi mesi, i Finanzieri, una volta accertata l’inequivocabile destinazione del prodotto al destinatario italiano, hanno sequestrato in flagranza di reato ulteriori 297.590 litri di gasolio per autotrazione, contenuto all’interno di 9 carro-cisterne provenienti dal Belgio e transitate sul territorio nazionale attraverso terminal ferroviari di Stato, con evasione di ulteriori 183.732 euro.