Esclusivo. L’eroe normale: parla l’uomo che ha bloccato il rapinatore dei postamat

 Esclusivo. L’eroe normale: parla l’uomo che ha bloccato il rapinatore dei postamat

Marco, il nome è di fantasia, è una persona normale. Un tranquillo lavoratore che non ha esitato un attimo a difendere la sua famiglia e gli affetti. Se il rapinatore seriale dei postamat di Siracusa è stato arrestato, gran parte del merito è suo. Ha avuto il coraggio e la lucidità di fare una cosa folle quanto coraggiosa e decisiva: mettersi all’inseguimento del rapinatore che aveva appena puntato un’arma contro sua moglie, intenta a prelevare.
Eppure a sentirlo al telefono, sembra reduce dalla più normale delle avventure. Voce pacata, incline al sorriso ed alla battuta. Marco accetta ben volentieri di raccontare cosa è accaduto. Mancano pochi minuti alle 22 di ieri sera. Si ferma con l’auto in viale Tunisi per prelevare una somma al postamat. Scende la moglie, dentro la macchina restano lui e la figlia. Mentre la donna si avvicina allo sportello, nota dallo specchietto retrovisore un uomo con il casco che fa il giro dell’auto e si fionda contro il fianco di sua moglie. Punta una pistola e le intima di non gridare, prelevare e consegnargli i soldi. La signora, però, viene colta dal panico ed urla. Chiama a gran voce il compagno che si fionda fuori dall’auto ed in pochi secondi si scaglia contro il rapinatore. “Ho visto che mia moglie era in piedi e stava bene e mi sono messo all’inseguimento di quella persona armata”, ci dice. “Non ci ho pensato su molto. Lui scappava, io l’ho rincorso. Mi urlava di lasciarlo stare altrimenti mi avrebbe sparato e mi puntava la pistola contro. Ma non mi ha messo paura. Avremo corso forse per 200 metri. Ad un certo punto si è infilato in una traversa di via Grottasanta, io non l’ho visto più. C’era solo il casco per terra ho seguito la traccia e l’ho trovato. Dovevo prenderlo. Nel frattempo è partita la chiamata alla polizia. L’ho agguantato e l’ho tenuto bloccato, scaraventandolo a terra. Con le ginocchia sul suo petto gli ho impedito di muoversi. Si dimenava ed ha perduto la pistola. Mi supplicava di lasciarlo andare”. Nel frattempo arrivano gli agenti e si ritrovano l’insolita scena davanti. “Ho fatto il mio dovere, non mi aspetto alcun riconoscimento. Se succede qualcosa alla mia famiglia o ad un soggetto debole, io entro in azione”. Bravo “Marco”!

foto: il postamat di viale Tunisi, a dx l’uomo arrestato

 

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