Ex Province, slittano al 2020 le elezioni: passa con voto segreto emendamento in Ars
Slittano ancora una volta le elezioni di secondo livello per l’elezione dei presidenti delle ex Province Regionali. Previste per il 30 giugno, potranno essere svolte – forse – nella primavera del 2020. Lo ha disposto con voto segreto l’Ars che si è espressa su un emendamento proposto dalla maggioranza.
Durissime le opposizioni. Per il Movimento 5 Stelle, il rinvio “è l’ennesima prova della schizofrenia, soprattutto, dell’irresponsabilità della maggioranza sui cui si si regge l’esecutivo”.
Per il capogruppo Francesco Cappello, “siamo alla farsa, con il presidente della Regione e la sua maggioranza che procedono in direzione diametralmente opposta, e che, soprattutto, non tengono in nessuna considerazione la barca di soldi spesi per separare le elezioni amministrative dalle Europee, proprio per consentire ai Comuni che andavano ad elezioni di poter partecipare alle elezioni per le ex Province”.
Esulta, invece, Cateno De Luca, il sindaco di Messina che guida anche la Città Metropolitana (ex Provincia) peloritana. “Non aveva senso celebrare queste elezioni il 30 giugno, non essendo ancora stata risolta la Finanziaria. Ora pensiamo a risolvere la situazione economica, destinando alle ex Province siciliane 350 milioni di euro da prelevare dagli FSC, così da coprire il disavanzo al 31 dicembre 2018 e garantirne la gestione corrente per gli anni 2019/2021. Solo in tale modo sarà possibile garantire tutti gli investimenti per la messa in sicurezza delle scuole secondarie, delle strade e dei viadotti”.