Siracusa. Tra Tremilia e il nuovo ospedale c’è di mezzo…il parco archeologico

 Siracusa. Tra Tremilia e il nuovo ospedale c’è di mezzo…il parco archeologico

Rischia di avere vita breve, brevissima l’idea di realizzare il nuovo ospedale in contrada Tremilia. Nonostante la valutazione positiva del perito incaricato dall’Asp di Siracusa, spunta fuori un ostacolo non di poco conto. I terreni rientrano infatti nella fascia C (colore verde nella mappa) di tutela dell’istituito parco archeologico. Sebbene con vincoli minori rispetto alle intoccabili fasce A e B, questo comporta limiti di edificabilità che poco si adattano all’idea di costruzione di un nuovo ospedale: 30mq ogni ettaro.
“La soluzione prospettata sarebbe anche ideale però purtroppo è tempo perso parlare di ospedale lì a Tremilia”, taglia corto Massimo Riili. Il numero uno dell’associazione degli edili ben conosce la perimetrazione ed i vincoli del parco archeologico ed il caso in esame pare confermare quelle che sono da sempre state le critiche di Ance verso una tutela estesa che ingesserebbe il territorio. “In quella zona, ad esempio, va preservata la natura agro-pastorale a tutela del paesaggio nei pressi del parco, ma ben prima dei monumenti”, sintetizza Riili.
Come sia potuto sfuggire un simile vincolo al perito nominato dall’Asp è presto spiegato. La sua relazione è stata redatta in aprile, mentre il decreto della Regione che istituisce il parco archeologico di Siracusa è arrivato successivamente, rendendo solo allora vigenti gli attuali limiti di edificabilità.
“La perimetrazione del parco archeologico si conferma un pasticcio sotto ogni punto di vita”, taglia corto ancora Riili. “Questa vicenda dimostra quello che ho sempre sostenuto sull’eccessiva estensione dei vincoli”.
In questo caso, però, di fronte all’interesse pubblico dell’opera (l’ospedale) sarebbe anche prevista la possibilità di derogare ai vincoli. Ma questo attraverso una serie di passaggi di cui già avevamo parlato, come ad esempio la variante urbanistica per cambiare la destinazione d’uso dell’area, perizie geologiche e immancabile conferenza dei servizi. Proprio spedita, allora, potrebbe non essere la costruzione del nuovo ospedale a Tremilia. Un elemento su cui dovrà riflettere il Consiglio comunale.

 

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