Il sindaco di Avola, Luca Cannata, parte civile nel processo Eclipse
Il sindaco di Avola, Luca Cannata, si è costituito parte civile nel processo Eclipse: 14 indagati (Sebastiano Amore, Monica Campisi, Giuseppe Capozio junior, Concetta Cavarra, Vincenzo Distefano, Giovanni Di Maria, Corrado Lazzaro, Paolo Liotta, Paolo Nastasi, Davide Nobile, Giuseppe Tiralongo, Corrado Vaccarella, Gianluca Vaccarisi e Paolo Zuppardo) che devono rispondere a vario titolo di estorsione, danneggiamento seguito da incendio, associazione finalizzata al commercio, trasporto, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti nonché detenzione, porto e cessione di armi clandestine, tutti aggravati dal metodo mafioso e della finalità di agevolare il “clan Crapula” di Avola. Vennero arrestati dai Carabinieri, su delega della Direzione distrettuale antimafia della Procura di Catania.
Paolo Zuppardo, tra le altre cose, deve rispondere anche del reato di minaccia nei confronti del sindaco Cannata e associazione mafiosa perché con un post su Facebook usò espressioni intimidatorie nei confronti del primo cittadino il 25 marzo del 2017, allegando l’immagine di una pistola. Zuppardo, peraltro, si sarebbe reso protagonista di altre minacce nei confronti di Paolo Loreto (dipendente della ditta che si occupa di igiene urbana) e del giornalista de La Spia, Paolo Borrometi.
Secondo i Carabinieri, come risulta dalle intercettazioni, il disegno criminale progettato da Zuppardo, in collaborazione a Gabriele Li Gioi (già pregiudicato), per inserirsi all’interno dell’amministrazione comunale di Avola passava dalla caduta politica del sindaco Cannata che stava per affrontare le elezioni amministrative del giugno 2017. Zuppardo avrebbe appoggiato un altro candidato, facendo inserire nella sua lista civica, tra i candidati a consigliere, l’amico e socio Corrado Lazzaro (indagato in questo procedimento). Progetto non attuato per la rielezione di Cannata intanto il 4 maggio di quell’anno ricevette una busta contenente una lettera minatoria che il sindaco consegnò ai Carabinieri. Il 27 maggio denunciò al commissariato di Polizia un’altra minaccia in piazza Corridoni. Durante quel periodo, il sindaco ottenne dalla prefettura una vigilanza radio collegata.
Le minacce si sono concluse dopo la rielezione a sindaco di Cannata, grazie all’ordinanza di custodia cautelare in carcere che permise di fermare ogni altra azione criminale.
Il procedimento continua a Catania mercoledì 10 con la decisione sul rinvio a giudizio.