Nuovo ospedale, ma che fine ha fatto? “Politica siracusana dedita solo a piccole liti”

 Nuovo ospedale, ma che fine ha fatto? “Politica siracusana dedita solo a piccole liti”

La costruzione del nuovo ospedale di Siracusa sembra tema nuovamente finito nel dimenticatoio. A riaccendere i riflettori sull’argomento sono Filippo Scerra, Paolo Ficara e Stefano zito, rispettivamente deputati nazionali e regionale del Movimento 5 Stelle.
Nel luglio scorso la Regione aveva confermato il finanziamento, passato a circa 180 milioni di euro, così come l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, aveva anche assicurato che il futuro ospedale sarebbe stato un Dea di II livello. “Ma resta sempre in piedi la diatriba sull’area dove costruirlo”, dicono i tre. “Dopo la relazione del professor Giuseppe Pellitteri, docente universitario di Palermo nominato dall’Asp su indicazione della Regione e dopo l’istruttoria tecnica interlocutoria del dirigente del Comune, ecco di nuovo il silenzio. Tanto che ieri a Siracusa in un convegno cui era presente l’assessore regionale la discussione in merito è stata appena sfiorata”.
Il dirigente comunale, Natale Borgione, nella propria istruttoria aveva dato risposte parziali, senza distaccarsi troppo dalla relazione di Pellitteri sulle 4 possibili aree su cui costruire il nosocomio, ma allo stesso tempo specificando che senza altri documenti e studi di fattibilità sarebbe complesso esprimere un parere su quale possa essere l’area più idonea. “Uno stallo inaccettabile – dichiarano i deputati del M5S – che palesa l’assenza di programmazione e di visione politica da parte dell’amministrazione comunale. Fin dal primo momento noi del Movimento 5 Stelle abbiamo bocciato l’area della Pizzuta, giudicandola non idonea e chiedendo a più riprese un confronto diretto tra le parti per trovare una soluzione. A oggi, però, sembra che a dominare lo scenario politico siano piccole beghe di partito e di una politica vecchia e che abbiamo sempre respinto. Crediamo sia necessario tornare a fare il punto della situazione e non perdere altro tempo. Ne va della credibilità della politica ma soprattutto ne va della salute dei cittadini.”

 

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