Siracusa. Acqua, documento dei sindaci: "restituiteci gli impianti. Il servizio lo gestiamo noi". Chiesto un vertice con Crocetta
Toni morbidi, ma richieste chiare da parte dei sindaci di Siracusa, Noto, Lentini, Floridia, Pachino, Portopalo, Buccheri, Priolo, Augusta e Solarino. Il vertice convocato ieri pomeriggio a Palermo dal commissario dell’Ato idrico, Ferdinando Buceti è servito per fare il punto della situazione attuale e tracciare l’ipotetico percorso per il futuro del servizio idrico integrato, dopo il periodo di esercizio provvisorio affidato alla curatela fallimentare. I sindaci dei comuni della provincia che hanno consegnato a suo tempo gli impianti alla “Sai 8” hanno sottoscritto un documento, adesso nelle mani di Buceti. Contiene una richiesta ben precisa: la restituzione degli impianti e in tempi ragionevoli, che coincidano con la gestione provvisoria, adesso affidata alla curatela fallimentare di “Sai 8”. In realtà non si tratta soltanto di portare avanti il’iter avviato dopo la sentenza di fallimento della società che gestiva le acque in provincia. Diversi aspetti, peraltro sostanziali, sarebbero da chiarire ma i primi cittadini hanno preferito puntare , per il momento, l’attenzione sugli elementi che ritengono prioritari. Nel documento si mette “nero su bianco” la disponibilità a gestire direttamente, singolarmente o in consorzio, il servizio idrico, nelle more che venga approvata la legge regionale sul riordino della gestione delle acque in Sicilia. Ci sono già, del resto, alcuni comuni che, in provincia di Siracusa, non avendo mai consegnato gli impianti (sono i cosiddetti “sindaci dissidenti”) gestiscono direttamente le acque. Incomprensibile, a fronte di questo, secondo “gli altri” primi cittadini, che la loro richiesta abbia bisogno di verifiche e incontri perplessità su presunti ostacoli burocratici. Gli amministratori chiedono un incontro urgente con il presidente della Regione, Rosario Crocetta e con i deputati regionali, ma anche con la quarta commissione dell’Ars perchè un chiarimento politico, una decisione, una strada comune sono, a questo punto, indispensabili. Un primo confronto sarebbe fissato per sabato, questa volta a Siracusa, con i rappresentanti locali al parlamento siciliano. Tra le speranze emerse, tutte da confermare, la possibilità che la Regione possa stanziare dei fondi per la costituzione di un’eventuale società pubblica territoriale. Disponibilità al dialogo, certo, ma “soltanto se si intendono fare esclusivamente gli interessi dei cittadini”. Ribadito il “no” a qualunque ipotesi di ingresso di un privato nella futura gestione del servizio idrico nel territorio. “Un errore già commesso- nota il sindaco di Floridia, Orazio Scalorino- e ne stiamo scontando anche i risultati disastrosi”. Gestione, dunque, interamente pubblica, per i primi cittadini. Su questo nessuno di loro sembra disposto a transigere. Resterebbero, poi, alcuni dubbi da sciogliere di altra natura. “In questa vicenda solo chi è titolato a farlo può fare politica- prosegue Scalorino – Ciascuno ha il proprio ruolo e deve rispettarlo senza sconfinare in ambiti istituzionali, di competenza altrui”.