Siracusa. “Cittadinanza onoraria a Liliana Segre”: richiesta al sindaco

 Siracusa. “Cittadinanza onoraria a Liliana Segre”: richiesta al sindaco

Cittadinanza onoraria a Liliana Segre. Il vice presidente del consiglio comunale, Michele Mangiafico la chiede al sindaco, Francesco Italia affinché verifichi la percorribilità dell’iter. ” COMUNICATO ALLA STAMPA
La cittadinanza onoraria di Siracusa alla senatrice a vita Liliana Segre
“La nostra civiltà – spiega Mangiafico-con l’avvento dei social media – affronta nuove sfide sul piano delle relazioni sociali, dell’utilizzo dei dati personali e degli effetti sui processi decisionali pubblici. Agli effetti positivi dei social – come la democratizzazione – si sono accompagnati effetti negativi come la diffusione di una cultura dell’odio, alimentata da sentimenti che i social network nutrono, quali l’invidia e il narcisismo. Il tema dell’accesso ai nostri dati personali e della profilazione psicologica da parte di società che li utilizzano per favorire le campagne elettorali di gruppi politici non è un’invenzione, se è vero com’è vero ciò che è già accaduto con la bancarotta della compagnia britannica Cambridge Analytica, accusata di avere influenzato la campagna per la Brexit e quella per le presidenziali americane del 2016, con la conseguente convocazione di Marck Zuckerberg, ceo di Facebook, al Congresso Usa, con le sue pubbliche scuse: “Non basta connettere le persone, bisogna garantire loro verità e sicurezza”.
La tutela dei cittadini dalla falsa informazione che circola sui social network e dall’istigazione all’odio alimentata ad arte è la nuova frontiera su cui si misurano le democrazie occidentali, compresa la nostra. Il fronte contrapposto è rappresentato da un crescente razzismo, da forme di aggressività verbale sostanzialmente incontrollate, dalla denigrazione attraverso l’utilizzo di informazioni false o manipolate, rispetto a cui l’azione di controllo e la capacità sanzionatoria non hanno ancora raggiunto il livello necessario che caratterizza i più vecchi mezzi di comunicazione.
E’ anche, forse soprattutto, in questo contesto che si colloca l’approvazione della commissione, voluta dalla senatrice a vita Liliana Segre, di indirizzo e controllo sui fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza. La commissione è stata approvata il 30 ottobre 2019 e la stessa Liliana Segre, nel corso del dibattito ha affermato: “Tale Commissione potrà svolgere una funzione importante: è un segnale che come classe politica rivolgiamo al Paese, di moralità, ma anche di attenzione democratica verso fenomeni che rischiano di degenerare”.
A questi fenomeni non è estranea la città di Siracusa, per molte ragioni. Anzitutto, perché parte di un villaggio globale, dove proprio nei social network si sono annidate nel corso del tempo forme di aggressione verbale rispetto ai processi decisionali pubblici che hanno travalicato la libertà di espressione nel limite in cui confina con la responsabilità. In secondo luogo, perché proprio la città di Siracusa in più occasioni ha rappresentato quella terra di frontiera “politica” e “fisica” attraverso la quale la razza umana ha migrato rintracciando l’ostacolo dell’intolleranza, del razzismo, se non addirittura dell’indifferenza, nutrite attraverso la leva del disagio economico, in una triste guerra tra poveri. Infine, perché la storia stessa della presenza del mondo ebraico e della sua cultura in occidente si intreccia con le tradizioni, la storia e la cultura della città di Siracusa. La memoria non dimentichi che Liliana Segre, nata da una famiglia di origini ebraiche, è sopravvissuta al campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau. Non riuscì a fuggire in Svizzera dopo le leggi razziali del 1938, nonostante i documenti falsi procurati dal padre e che attestavano la loro nascita in Sicilia”.

 

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