Siracusa. Consiglio comunale, ultimo atto: clima avvelenato e c’è chi parla di ricorso

 Siracusa. Consiglio comunale, ultimo atto: clima avvelenato e c’è chi parla di ricorso

Doveva essere il “gran finale” ma la seduta di ieri del consiglio comunale, con un unico, ultimo, punto all’ordine del giorno da approvare, non è andata a buon fine. La ragione, quella innumerevoli volte già vista: il venir meno del numero legale. Non un caso, ovviamente, ma una precisa volontà. Quella stessa precisa volontà potrebbe essere stata alla base della bocciatura del conto consuntivo, che ha avuto come conseguenza lo scioglimento dell’assise cittadina. Sempre più accreditata, ad ogni modo, l’ipotesi che ci sia stato un errore di calcolo. Magari non da parte di tutti, ma di certo da parte di chi non avrebbe affatto voluto che il consiglio comunale decadesse e che, successivamente, ha fatto di tutto, freneticamente (inclusi i fioretti e le preghiere) perchè si potesse tornare indietro. Ma indietro non si torna e questa mattina il sindaco, Francesco Italia, insieme alla sua giunta, comunicheranno le modalità individuate per andare avanti nella gestione del Comune. Niente dimissioni, su questo nessun dubbio. E già ieri, in consiglio comunale (che si è svolto nel salone Borsellino di Palazzo Vermexio), il primo cittadino alcuni aspetti li ha anticipati. Ha anche ribadito che “se si fosse trattato di bocciatura politica, l’occasione migliore sarebbe stata quella relativa all’approvazione del Bilancio di Previsione, che è la traduzione della programmazione politica di un’amministrazione. Bocciare il consuntivo è come bocciare l’estratto conto. Non ha affatto senso”. Come dire, se l’obiettivo era “mandare a casa il sindaco”, in realtà “a casa” ci torna chi voleva farlo. Cosa succede a questo punto? Le ipotesi secondo cui Italia avrebbe intenzione di rimodulare subito la sua squadra, componendo l’esecutivo solo con i “suoi”, sarebbe priva di fondamento. In questa fase, stando anche a quanto paventato dal capo di Gabinetto, Michelangelo Giansiracusa, l’esecutivo dovrebbe rimanere interamente in carica e le forze che esprimono gli assessori dovranno sostenere politicamente l’attività amministrativa, un po’ per colmare parte del vuoto in termini di confronto che si viene a creare con l’assenza di un consiglio comunale. Il primo cittadino propone, dunque, un modello da seguire, in cui pare intenda coinvolgere forze politiche, ex consiglieri e la città con strumenti di partecipazione. Parole piuttosto vaghe, al momento, ma che saranno spiegate in maniera concreta nel corso della conferenza stampa convocata per le 11,30 nella Sala Archimede. Certo, ci sono appetiti che adesso sembrano essere rinvigoriti. C’è chi intravede spiragli per ruoli di maggiore rilievo. Nessuno dimentica che c’è ancora un possibile posto da assegnare in seno alla giunta comunale, anche non toccando nessuno dei ruoli già assegnati con l’ultima rimodulazione della giunta. E nessuno dimentica nemmeno che per il 5 dicembre è atteso il pronunciamento del Tar sul ricorso presentato dal competitor di Italia alle ultime amministrative, Ezechia Paolo Reale. A prescindere da questo, alcuni consiglieri avrebbero anche l’intenzione di verificare la possibilità di presentare un ricorso, ritenendo, tra gli altri aspetti, frettolosa l’approvazione del Consuntivo da parte del commissario nominato dalla Regione, il funzionario Giovanni Cocco.  Intanto il consiglio è stato aggiornato per l’approvazione di quell’unico punto che ieri non ha ottenuto in “via libera”. Si tratta del provvedimento che regolamenta l’acquisizione gratuita e l’accorpamento al Demanio stradale comunale di terreni di proprietà privata utilizzati ad uso pubblico. Dovrebbe essere approvato oggi pomeriggio, sempre alle 18,30.

 

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