Siracusa. La motovedetta triste del Molo Sant’Antonio, quanta fatica per rimuoverla
Lentamente, qualcosa si muove per la rimozione della motovedetta della Capitaneria di Porto dismessa e divenuta una sorta di triste monumento nel parcheggio del Molo Sant’Antonio. Trascurata, lontana dalle attenzioni è stata trasformata in una pattumiera. Anni fa, era anche rifugio di fortuna per gli ultimi ed un senzatetto venne lì trovato senza vita. Insomma, mica una vita facile. E poi nel riqualificato porto Grande di Siracusa cozza proprio la vista dalla banchina 3 di quel relitto.
Un emendamento del gruppo dei Verdi aveva segnalato il problema, individuando nella rimozione l’unica soluzione. Gli operatori portuali mostrarono un certo gradimento. Circa 7.000 euro vennero stanziati con quell’emendamento per le operazioni. Fatta? No, perchè non c’è ancora oggi l’accordo per la rimozione e la bonifica dei luoghi.
Tra quanto il Comune di Siracusa dispone per l’operazione e la somma che, invece, viene richiesta dalle ditte specializzate c’è ancora differenza. Trattative in corso per ridurre la forbice e riuscire così a chiudere la piccola vicenda di cronaca.
Per rimuovere quella imbarcazione occorrono tanti piccoli interventi: bisogna prima mettere in sicurezza l’area, poi aspirare i liquidi pericolosi, quindi smontare le parti meccaniche e differenziare e stoccare i rifiuti. Solo dopo è possibile rimuovere con un mezzo meccanico ad hoc la motovedetta, poi trasferita in un impianto specializzato. Ultimo atto, il ripristino dell’area al Molo Sant’Antonio dove al momento è ancora poggiata la barca.