Anche Siracusa piange la scomparsa di Pietruzzu Anastasi: il ricordo di Rosario Lo Bello
“Ho avuto un tremore quando ieri sera ho saputo della morte di Pietro Anastasi”. Il siracusano Rosario Lo Bello, ex arbitro internazionale, lo confida apertamente, senza ritrosia. Anche Siracusa piange la scomparsa dell’attaccante che fece innamorare l’Italia calcistica degli anni 70, divenendo – lui, siciliano – un simbolo di un Meridione che cercava riscatto sociale.
Con la maglia bianconera indosso, venne a giocare una storica amichevole a Siracusa. Ad accogliere Pietruzzu e tutta la Juventus, a bordo campo, c’era il grande Concetto Lo Bello. “Per mia padre, Anastasi era una sorta di figlio calcistico. Tutti e due siciliani, tutti e due ai vertici. In campo, però, non c’erano sconti. Lui era un giocatore, mio padre l’arbitro”, racconta oggi Rosario.
Anni dopo quella partita, Anastasi tornò a Siracusa e sempre per don Concetto. Era il 2015 e nel salone di Palazzo Vermexio veniva presentato il libro dedicato proprio al più popolare tra i fischietti italiani. Anastasi accettò subito l’invito. In quel libro viene raccontato un gustoso aneddoto. “Mio papà Concetto vide Pietro per terra, intento a cercare qualcosa. Gli chiese cosa stesse facendo. E con accento varesotto Anastasi gli rispose che aveva perso la collanina. Quell’accento sorprese mio papà che per tutta in risposta, ed in siciliana, gli chiese di nuovo: ‘chi stai facennu?’ e Pietro, che capì il simpatico richiamo, gli rispose anche lui in dialetto: ‘hai pessu a me collanina’”, ricorda Rosario Lo Bello. “Pietro era un grande uomo che non ha mai perso la sua umiltà. Attento e meticoloso, ma mai seccante. Ci siamo sentiti sempre con affetto e simpatia reciproche. La sua morte mi addolora molto”.
I due si incontrarono sui campi della Serie A quando Anastasi indossava la maglia dell’Inter. Era la parte finale della sua carriera. “Ricordo che era reduce da un infortunio ed era per questo con il freno a mano tirato. Ad un certo punto, affondò eccessivamente un contrasto. Non potevo non ammonirlo. Seppur con il cuore sanguinante, insomma lui era Pietruzzu per tutti i siciliani, estrassi il cartellino giallo. Da arbitro non potevo fare diversamente. Ogni volta che ci incontravamo, ci raccontavamo quell’episodio, quel giallo e il mio cuore sanguinante. Ridevamo. In fondo, lui lo sapeva che doveva ammonirlo per forza”. E un sorriso accompagna le parole di Rosario Lo Bello.
Nella foto: a sinistra Anastasi a Siracusa nel 2015 e, accanto, con la maglia della Juve al De Simone accanto a Concetto Lo Bello