Sequestro di beni milionario, c'è anche il commissario della ex Provincia di Siracusa

 Sequestro di beni milionario, c'è anche il commissario della ex Provincia di Siracusa

Brutta tegola per il commissario della ex Provincia Regionale di Siracusa, Domenico Percolla. A lui ed a Francesco Carmelo Vazzana sono stati sequestrati beni mobili e immobili per quasi tre milioni di euro. Operazione dei finanzieri del Nucleo di Polizia economico-finanziaria di Catanzaro, su disposizione della Procura regionale della Corte dei Conti per la Calabria.
Percolla era all’epoca dei fatti contestati commissario straordinario delegato per la mitigazione del rischio idrogeologico in Calabria. Secondo l’accusa, nel periodo 2011-2015, insieme a Vazzana, avrebbero indebitamente utilizzato fondi pubblici, destinandoli irregolarmente alla realizzazione di rilievi cartografici e satellitari per lo studio della pericolosità idrogeologica del territorio calabrese.
Dalla indagini è emerso che il servizio era stato commissionato senza alcuna procedura di evidenza pubblica, a prezzi superiori a quelli di mercato, ad un ente che non aveva i requisiti per essere considerato di diritto pubblico.
Dalle indagini e’ emerso, inoltre, che alcune prestazioni eseguite erano state contabilizzate e fatturate senza un preciso criterio di determinazione, ostacolando di fatto la ricostruzione del reale ammontare dovuto all’ente. Inoltre, i rilievi cartografici richiesti dalla struttura speciale sarebbero stati non solo indebitamente disposti ma anche inutili perchè il rilevamento geografico non rientrava nei compiti istituzionali del Commissario e perche’ le carte geografiche e le mappature del territorio erano già disponibili e accessibili alla pubblica amministrazione per mezzo del “Geoportale nazionale” gestito proprio dal Ministero dell’ambiente. La circostanza era stata a piu’ riprese segnalata nel 2012 ma la struttura speciale del Commissario pro tempore aveva comunque continuato a far svolgere e a pagare gli accertamenti cartografici. Da qui, nel settembre del 2019, la condanna dei due dirigenti pubblici da parte della Sezione giurisdizionale della Corte dei conti per la Calabria chiamati a risarcire il Ministero per danno erariale. Ed e’ stato proprio a seguito della condanna che, su autorizzazione del presidente della Sezione giurisdizionale della Corte dei Conti per la Calabria, su richiesta della Procura contabile, che i finanzieri i finanzieri hanno posto sotto sequestro conservativo valori patrimoniali e finanziari per un importo corrispondente al danno erariale accertato

 

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