Ordigni bellici nelle acque siracusane, gran lavoro per i sub della Marina
Gran lavoro anche nel siracusano per gli esperti subacquei dello Sdai di Augusta. Su segnalazione della Prefettura di Siracusa, sono intervenuti nelle acque della Marchesa e del porto del capoluogo. Sono stati rimossi e neutralizzati 66 proiettili di piccolo calibro, 19 di medio calibro e 2 di grossi calibro, 30 bombe a mano, 20 bombe da fucile, 8 spolette e 3.700 munizioni per armi portatili. Il materiale esplosivo è stato rinvenuto a 2 metri di profondità ed a circa 5 metri dalla costa.
Tutti gli ordigni ritrovati, risalenti alla seconda guerra mondiale, sono stati rimossi e trasportati in zone di sicurezza. Qui i palombari di Comsubin hanno potuto neutralizzarli attraverso le consolidate procedute, in uso al Gruppo Operativo Subacquei, tese a preservare l’ecosistema marino.
Il comandante del Nucleo Sdai di Augusta, tenente di vascello Marco Presti, invita chiunque dovesse imbattersi in oggetti simili, a prestare grande attenzione. “Tutti i manufatti ritrovati possono essere molto pericolosi e, pertanto, non devono essere toccati o manomessi in alcun modo, ma ne va denunciato immediatamente il ritrovamento alla locale Capitaneria di Porto o alla più vicina stazione dei Carabinieri, per consentire l’intervento dei Palombari di Comsubin e rispristinare le condizioni di sicurezza del nostro mare”.