Avola. Furto di tonnellate di limoni, in sette colti in flagrante
In sette, intenti a rubare arance. Gli agenti del commissariato di Avola li hanno arrestati in flagranza di reato. Sono tutti residenti ad Avola, risponderanno in concorso tra loro del furto di circa 9 tonnellate di limoni (il cui valore di mercato è oggi stimato tra 6000 e 7.000 euro, raccolti in un vasto appezzamento di terreno agricolo coltivato di proprietà di un uomo, anch’egli residente ad Avola, vittima già nel passato di diversi furti di agrumi.
Alle 4 circa, gli agenti hanno notato uscire da un fondo agricolo un autocarro ribassato per l’eccessivo carico trasportato, che si immetteva sulla provinciale Noto– Pachino con direzione di marcia Noto. Gli agenti hanno bloccato e controllato il mezzo, guidato da Maurizio Marcì, avolese di 48 anni, e hanno rinvenuto 240 casse piene di limoni, per un totale di kg. 4.800 circa.
Nel frattempo, le altre pattuglie, esaminando il fondo stradale e rilevando le tracce di fango impresse sull’asfalto, hanno individuato il fondo agricolo oggetto del furto e hanno atteso l’uscita dei complici di Marcì.
Dopo poco tempo, gli agenti hanno visto uscire dal fondo agricolo un autocarro ed un’autovettura e, dopo averli seguiti per un breve tratto di strada, li hanno bloccati.
A bordo dell’autocarro Giuseppe Ferlisi, avolese di 31 anni, e Corrado Busà, avolese di 43 anni, mentre all’interno dell’autovettura si trovavano Paolo Garante, sessantaduenne avolese, con i figli Gaetano e Giuseppe, e Trifan Gheorghita, rumeno di 34 anni.
Durante il sopralluogo nel fondo agricolo gli operatori, oltre a rilevare le evidenti tracce del reato appena commesso, hanno accertato anche che i sette uomini avevano forzato la porta di un fabbricato rurale rubando all’interno svariati oggetti ( utensili da lavoro, taniche di gasolio ed un decespugliatore) di cui si erano sbarazzati lungo la via di fuga. Tutti sono stati posti ai domiciliari.