Priolo. Puzze nell'aria, provenienza incerta: "La Regione ha una legge che non applica"
“Gli episodi di cattiva qualità dell’aria registrati in queste ore provengono dalla zona serbatoi e sono causate da un problema di inversione termica”. Il sindaco di Priolo, Pippo Gianni fa chiarezza dopo le numerose segnalazioni partite nella giornata di ieri. Subito, allertati gli organi competenti per accertare la causa dei cattivi odori. Secondo quanto emerso e secondo quanto il responsabile del Servizio Tutela Ambientale ed Ecologia dell’ARPA ha comunicato al primo cittadino, le condizioni di vento calmo, con direzione prevalente Nord-Nord/Ovest,” colpiscono la zona serbatoi portando in paese gli odori nauseabondi”.Questo, dunque, il motivo individuato.
Gianni, ad ogni modo, di concerto con il Dirigente della Protezione Civile, Gianni Attard, ha chiesto ulteriori approfondimenti; in serata il Comando dei Vigili Urbani ha effettuato un canister ed è stata allertata nuovamente l’ARPA per i prelievi di rito.
Lo stesso problema si era verificato nelle sere del 28 e 29 agosto. Da una prima disamina si evince un aumento generalizzato degli idrocarburi non metanici e contestualmente dei BTX.
Il tema non è sfuggito al deputato Giorgio Pasqua, che parla senza mezzi termini. Raccontava, ieri sera, attraverso la sua pagina Facebook di un episodio particolarmente fastidioso ma non isolato. “Anche questa sera- commentava- a Priolo si muore dalla puzza di idrocarburi”. I risultati di quanto raccolto dal canister arriveranno dopo almeno nove giorni. “Nel frattempo -osserva Pasqua – i priolesi hanno respirato, probabilmente, qualcosa di cancerogeno in concentrazioni tali da risultare pericoloso. Ad oggi, non ci resta altro da fare che segnalare la puzza assurda sull’app NOSE, il cui unico risultato sarà di fare attivare l’ARPA, sempre che arrivino più di 50 segnalazioni… anche se l’ARPA era stata già sollecitata ad attivarsi da più parti. Eppure il 3 marzo 2020 l’ARS ha votato ed approvato il mio disegno di legge, applicando il quale si potrebbe sapere cosa, da dove proviene e in quale quantità. La ragione per cui non è ancora possibile sarebbe legato alla mancata emanazione, da parte dell’assessorato regionale al Territorio e Ambiente, del previsto decreto. Pasqua sollecita, dunque, “gli attori istituzionali interessati a sollecitare la completa applicazione della legge 3 del 2020”