Vicenda Caravaggio, tensione politica: M5s e Italia Viva contro l'assessore Granata

 Vicenda Caravaggio, tensione politica: M5s e Italia Viva contro l'assessore Granata

Non passa inosservata la divisione in giunta sulla vicenda Caravaggio. Da una parte il sindaco, Francesco Italia, e dall’altra il suo assessore Fabio Granata. Quest’ultimo è sin dal principio favorevole al prestito ed all’intera operazione sull’asse Siracusa-Roma-Rovereto. Il sindaco no, e lo ha fatto presente in Prefettura in occasione dell’ultimo vertice che ha preceduto la partenza del dipinto.
Sebbene i due abbiamo tentato di spegnere sul nascere ogni polemica che potesse avere riflessi sulla giunta, sottotraccia serpeggia tensione. Il MoVimento 5 Stelle, con il parlamentare Paolo Ficara e il deputato regionale Stefano Zito, si domanda “chi davvero comanda a Palazzo Vermexio?”. E questo perchè “l‘intraprendenza dell’assessore Granata ha avuto la meglio su di una certa timidezza istituzionale del sindaco Italia”. Ed anche il deputato regionale di Italia Viva, Giovanni Cafeo, pizzica l’assessore. “Granata deve fare una scelta chiara: o si schiera con la città, rilanciando con tono chiaro e deciso che non si tollererà un solo giorno di ritardo nella restituzione dell’opera, oppure resta con Sgarbi, Filippini e il sempre assente assessore Samonà assumendosi le responsabilità e le conseguenze dei propri comportamenti”. Se non è una richiesta di dimissioni, si ci avvicina parecchio.
Cafeo rimprovera a Granata l’avere avvallato l’intera operazione senza adeguate certezze sul rientro del dipinto a Siracusa. “Il paradosso di una città a cui è stata portata via una delle opere simbolo e poi deve dimostrare di meritarsene il ritorno, il tutto avallato proprio dal suo assessore alla cultura. Sarebbe comico se non fosse tragico, visto che al solo sospettare l’ipotesi di un mancato rientro, proprio l’assessore in questione ma in generale tutta la città dovrebbe prepararsi a fare le barricate”.
Fabio Granata aveva proposto ieri la creazione di un comitato, per coordinare tutti gli interventi necessari per creare le condizioni ottimali per il ritorno del Seppellimento di Santa Lucia nella chiesa della Borgata, entro il 13 dicembre. E questo, nella lettura dell’esponente di Italia Viva, equivarrebbe a dire che si è dato l’ok alla partenza dell’opera senza che siano state definite sin dal principio le condizioni propedeutiche al ritorno.
Vittorio Sgarbi, intervenuto in diretta su FMITALIA, aveva piazzato una frase accolta come un presagio. “Il dipinto ritornerà solo se la chiesa della Borgata sarà pronta per accoglierlo, altrimenti rimane al Fec. Di sicuro non tornerà alla Badia. Rendano sicura la chiesa della Borgata. Io sono certo che riusciranno a prepararla per accogliere il quadro. E in quel caso, il Fec non glielo darà. Il Fec, non Vittorio Sgarbi”.
Raggiunto dalla redazione di SiracusaOggi.it, Fabio Granata risponde alle accuse. “Non riesco a rispondere, per quanti sforzi possa fare, a simili contorsioni mentali. La mia risposta è nel comitato per la Rinascita della Borgata e per la valorizzazione del Caravaggio. Tutto il resto sono dietrologie patetiche su questioni inesistenti”, dice d’un fiato. “Al Comitato ci si attende, ovviamente, il fattivo contributo di tutti, anche dei parlamentari nazionali e regionali. Basta polemiche, non se ne può più”. Lunedì, intanto, Granata incontrerà la soprintendente Donatella Aprile “per concordare le iniziative comuni per il ritorno del Seppellimento di Santa Lucia alla Borgata il 13 dicembre”.

 

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