Zona industriale, i sindacati: "negato diritto assemblea con il pretesto del covid"
I sindacati unitari rumoreggiano, nella zona industriale sarebbe stato negato “il diritto a svolgere una assemblea sindacale ed i lavoratori costretti fuori dagli stabilimenti”. Lo affermano le sigle degli edili di Cgil, Cisl e Uil che denunciano il comportamento delle aziende coinvolte. Per i sindacati si tratta di una violazione di un diritto con la scusa del covid. Nella comunicazione inviata ai sindacalisti si legge infatti che “in questo periodo non è possibile convocare i lavoratori in assemblea presso il cantiere Cogesi ubicato all’interno della Raffineria Isab impianti Nord in quanto sono state sospese tutte le visite occasionali e soprattutto sono stati vietati i raggruppamenti per qualsiasi motivo, a meno di situazioni di emergenza”.
I sindacati temono che il Covid19 sia stato addotto come pretesto “per limitare la libertà sindacale che ritenevamo di svolgere in assoluta sicurezza, all’aperto, distanziati e con l’uso della mascherina. Addirittura, quindi,
con più precauzioni di quelle previste dalla normativa. Continua a tirare un’aria pesantissima dentro la zona industriale”.
I segretari provinciali di Feneal-Uil, Filca-Cisl e Fillea-Cgil, Saveria Corallo, Gaetano La Braca e Salvo Carnevale, chiedono, pertanto, che tutte le committenti individuino, per i lavoratori, spazi idonei per effettuare le assemblee sindacali laddove vi sia un numero di addetti di una certa entità. “Siamo noi che abbiamo preteso e ottenuto diverse modifiche nella fase post covid, siamo sempre noi che chiediamo di individuare spazi sicuri per permettere ai lavoratori di esercitare l’essenziale diritto alle assemblee statutariamente garantito.”