Siracusa. Santa Lucia, il sindaco Italia: "Affido la città alla Patrona per sanare le ferite della pandemia"
È il giorno dedicato a Santa Lucia. Manca, però, l’atmosfera di sempre, la città in movimento per i preparativi, la gioia di poterci essere, Piazza Duomo gremita, la voce degli urlatori, i fedeli che rispondono, in un boato di commozione, i brividi all’uscita del simulacro e la processione che riporta “a casa” il simulacro argenteo.
Il sindaco,Francesco Italia scrive alla città questa mattina e la affida a Santa Lucia per “sanare le ferite della pandemia”. Un messaggio diffuso nelle prime ore di questa mattina, in cui ricorda come Covid-19, che nessuno avrebbe immaginato lo scorso anno, abbia stravolto tutto. Non manca un riferimento a chi lotta contro la pandemia in prima linea e non manca il ringraziamento a chi sacrifica affetti e riposo.
Ecco il testo della lettera alla città del sindaco,Francesco Italia:
” Il 13 dicembre 2019 nessuno di noi avrebbe immaginato quel vortice di dolore e incertezza che ha investito l’umanità dall’inizio di quest’anno.
Un’atmosfera surreale circonda i tradizionali festeggiamenti in onore della nostra patrona, santa Lucia, ripensati in una modalità più sicura e coerente con le misure adottate a protezione della salute di ciascuno.
Oggi, tutti noi, da fedeli della Santa siracusana, rinnoveremo la nostra vocazione nell’intimità delle nostre case, condividendo le ragioni profonde della festa con i nostri affetti più cari, nella certezza che la devozione dei Siracusani non si piega alle difficoltà, dalle quali, invece, trae forza e vigore.
Lucia è per tutti i devoti, faro di umiltà e coraggio, di eccezionale altruismo e fede incrollabile: salda come una roccia, nella sua fragile umanità, davanti alle avversità e alla prova del martirio.
Come primo cittadino e in rappresentanza di tutte le istituzioni che nel corso di questo anno hanno dovuto affrontare difficoltà inedite, affido la Città, oggi come una volta, alla protezione e alla guida di santa Lucia per sanare le ferite che inevitabilmente la pandemia ha lasciato nel nostro tessuto sociale ed economico.
Che la protezione della nostra Patrona possa confortare quegli uomini e quelle donne che da marzo non hanno mai smesso di servire la nostra comunità nei reparti ospedalieri, negli ambulatori medici, nei presidi sanitari, nelle attività commerciali, nelle parrocchie, tra la forze dell’ordine, le forze armate e i vigili del fuoco, negli uffici pubblici, nelle associazioni di volontariato, tra i banchi di scuola. Donne e uomini che hanno servito e continuano a servire senza sosta la nostra comunità, donando a ciascuno di noi il proprio tempo e le proprie competenze, sacrificando spesso la loro vita privata, vivendo lontani dagli affetti più cari, lavorando a testa bassa e in silenzio per salvare vite umane.
Desidero, inoltre, ricordare il generoso sacrificio di tantissime attività economiche e imprenditoriali della città che, coinvolte nei lockdown primaverile ed autunnale, hanno dovuto fermarsi per limitare il diffondersi del contagio.
La Città di Siracusa vi ringrazia e vi rimane accanto.
A tutti i miei concittadini auguro di rimanere saldi in quei valori che ci rendono devoti a Lucia e di trasferire virtualmente quell’abbraccio di comunità che quest’anno non possiamo donarci per le vie cittadine in processione accanto al simulacro della nostra Patrona, nelle vostre case, ai vostri amici, ai vicini e a tutti coloro che vivono il disagio di questo momento”.