Chiuso il Parco dell'Hangar di Augusta: Punta Izzo Possibile e Natura Sicula sul piede di guerra
Chiuso il Parco dell’Hangar ad Augusta. Alla base, esigenze della Marina Militare. Il coordinamento Punta Izzo Possibile e Natura Sicula tornano sull’argomento stigmatizzando le scelte della Marina Militare e chiedendo spiegazioni approfondite. “Una lunga e vistosa recinzione perimetrale, apposta dai militari solo poche settimane fa, divide ora lo storico Parco dal
restante complesso monumentale-raccontano le due associazioni in una nota congiunta- L’area dove andava in scena la Festa dell’Aria, in possesso del
Comune di Augusta fino al settembre 2016, è oramai una zona militare inaccessibile che ha inglobato in sé persino il campo di calcio e il parco giochi per bambini. Per la cittadinanza si concretizza la perdita di uno degli ultimi polmoni eco-culturali del territorio megarese.
Come si ricorderà, nel marzo del 2017, all’interno del Parco furono tagliati a raso oltre un centinaio di eucalipti monumentali su commissione della Marina militare. Un intervento che era stato eseguito in assenza della preventiva autorizzazione della Soprintendenza di Siracusa e in aperta
violazione dei vincoli paesaggistici e culturali insistenti sul bene.
A distanza di nove mesi, la Marina militare acquisì dal Demanio l’intera area, convertita così in zona d’interesse militare e per questo esclusa dalle particelle catastali oggetto di sdemanializzazione tra il 2018 e il 2020.
Adesso, con la realizzazione della recinzione e l’apposizione dei cartelli di divieto d’ingresso, la Marina militare fagocita l’ennesima porzione di territorio immolata a non meglio dichiarate «esigenze di difesa nazionale”.Il Coordinamento Punta Izzo Possibile e l’associazione Natura Sicula hanno indirizzato alla Soprintendenza di Siracusa una specifica istanza di accesso civico, “al fine di verificare se per l’intervento era stata ottenuta da
Marisicilia la preventiva autorizzazione paesaggistica. Un’autorizzazione che è obbligatoria ai sensi del Codice dei beni culturali, benché interessi una zona militare, trattandosi di un’opera realizzata all’interno di un bene soggetto a vincolo paesaggistico, archeologico e storico-culturale.Alla Marina militare-aggiungono- chiediamo di chiarire le finalità dei lavori realizzati, rinnovando l’invito a far conoscere pubblicamente i progetti in programma per lo storico Parco di cui cittadini e associazioni chiedono da anni la riapertura al pubblico per fini sociali”.