Il presidente dell'Antimafia chiama i titolari della tabaccheria di via Piave: "presto a Siracusa"
Il presidente della Commissione Antimafia, Nicola Morra, ha chiamato al telefono uno dei due fratelli Cassarino, titolari della tabaccheria di via Piave oggetto lunedì sera di un attentato intimidatorio. Ha espresso tutto il suo sostegno alle vittime ed ha promesso di venire presto a Siracusa per incontrarli.
Come intanto questa mattina hanno fatto il parlamentare Paolo Ficara (M5s) ed il collega regionale Stefano Zito. Vicinanza e solidarietà, ma non solo quelle. “Continuiamo a tenera alta l’attenzione e a dare sostegno e supporto a chi contrasta ogni forma di delinquenza e illegalità. Non lasceremo che i siracusani onesti siano piegati dalla paura di chi è convinto di poter dettare i propri interessi a danno dell’economia sana”, ha scritto Ficara sui suoi canali social.
“A Roma come a Palermo ci adopereremo subito per garantire adeguato sostegno e supporto alle associazioni antiracket ed agli imprenditori che denunciano o divengono oggetto delle ‘attenzioni’ della criminalità, nell’ambito di una cornice normativa già esistente ed efficace. Nessuno deve sentirsi o essere solo contro questi delinquenti, dei quali auspichiamo una pronta cattura”, ha poi aggiunto.
I due esponenti del M5s incontreranno sul tema anche il prefetto Giusy Scaduto, “per chiedere sempre maggiore attenzione sul fenomeno anche attraverso l’impiego di strumenti straordinari che diano un segnale chiaro”.
Anche Cna Siracusa ha subito espresso una posizione netta sulla vicenda. “Ai fratelli Cassarino va il nostro sostegno ed agli attentatori il nostro massimo disprezzo. Che il clima di intimidazione abbandoni questa terra per sostenere veramente chi fa impresa, nel frattempo saremo pienamente disponibili a fare ripartire chi, nonostante tutto, vuole fare impresa”, spiega Gianpaolo Miceli. Parole che lasciano intendere come l’associazione di categoria si sia già mossa per assistere ed accompagnare i due imprenditori nel particolare percorso che adesso si apre.
“Abbiamo sempre contrastato le mafie, abbiamo contribuito alla nascita delle associazioni antiracket, abbiamo sostenuto, come potevamo, gli imprenditori colpiti, abbiamo collaborato con le forze di polizia, ma tutto questo non basta. Oggi dobbiamo fare di più e dobbiamo farlo tutti insieme, attorno a chi subisce violenze come l’imprenditore di via Piave”. Lo dice con fermezza il presidente provinciale di Confcommercio, Elio Piscitello. “Diciamolo senza infingimenti – aggiunge – la criminalità negli ultimi anni ha alzato la testa in modo chiaro ed inequivocabile. Dal 2019 ad oggi gli atti intimidatori si sono susseguiti con cadenza regolare, il fabbro in zona viale Zecchino, il centro scommesse in via monsignor Carabelli, la macelleria in viale Santa Panagia, il chiosco del molo Sant’Antonio, il veterinario in via Olivieri, il bar di corso Matteotti, soltanto per citare alcuni drammatici esempi. A questo punto prendiamo atto di questa nuova realtà criminale e ricominciamo a lavorare. Creiamo subito l’osservatorio sulla criminalità e chiediamo di riprendere i fondi per chi subisce atti di violenza. Non possiamo rischiare di cadere nel baratro degli anni ‘80-‘90. Dopo la pandemia, abbiamo bisogno di ripartire e vendere la nostra città come un luogo sicuro e vivibile”, l’appello del presidente di Confcommercio. Rilanciato il protocollo sulla sicurezza e la videosorveglianza, siglato più di un anno fa fra Confcommercio nazionale e il Ministero dell’Interno, per mettere a disposizione della città un sistema diffuso di videosorveglianza “che potrebbe aiutare notevolmente le forze di polizia nella loro quotidiana attività di contrasto ai fenomeni criminali e garantire una maggiore sicurezza a tutti noi”.