Ancora sull’arcobaleno di piazza della Repubblica, reazioni e commenti della politica siracusana
Continuano a tenere banco le prese di posizione e le polemiche sull’arcobaleno di piazza della Repubblica. Non si abbassa lo scontro sulla natura della realizzazione e gli interrogativi sulla sua funzionalità.
“A noi i colori della pace piacciono. E piacciono pure i colori dei diversi orientamenti sessuali”, dicono Pippo Zappulla e Ninni Gibellino per ArticoloUno in merito al rifacimento di piazza della Repubblica.
“Per noi la critica all’amministrazione comunale – dicono i due esponenti di ArticoloUno – non va fatta sui lavori di piazza della Repubblica ma sul senso vero di questa scelta. C’è un progetto complessivo? In quale contesto si inquadra? Se esiste la città non lo conosce. E se come temiamo trattasi di scelta estemporanea allora davvero c’è da preoccuparsi. Come la mettiamo infatti con lo “scheletro” del vecchio tribunale a pochi metri dalla bandiera della pace”.
“Non vorremmo riedizioni stile piste ciclabili. Le stesse infatti rappresentano una scelta di civiltà e di progresso per una comunità e la qualità della vita e dell’ambiente. Ma le piste ciclabile vanno contestualizzate al tessuto urbanistico e viario della citta: altrimenti si fa solo danno, si fa solo propaganda. Ecco non vorremmo che quei colori bellissimi e da noi apprezzati ne rappresentino solo un ulteriore strumento”, concludono Zappulla e Gibellino.
Anche Azione Siracusa fa sentire la sua voce, in maniera congiunta a +Europa. In una nota firmata dai coordinatori Angelo Carbone e Ruben Aparo viene stigmatizzato 2il mancato rispetto da parte di specifici esponenti politici nei confronti dell’intera comunità LGBTI+, che, ancora una volta, nonostante non fosse il focus dell’argomento, è stata oggetto di numerosi e riprovevoli commenti; a prova e dimostrazione
del fatto che, anche se la colorazione avesse avuto lo scopo di costituirsi come simbolo dell’orgoglio gay, saremmo stati posti di fronte a un necessario atto di coraggio dell’Amministrazione con il fine di educare alle differenze e all’integrazione di tutt*”, scrivono on quell’asterisco che mira ad azzerare le differenze di genere.
“Con altrettanto sconcerto apprendiamo le dichiarazioni di associazioni di tutela del paesaggio con proposte di faraonici giardinetti patriottici correlati a millantate discordanze tra la toponomastica e la progettazione urbanistica. A queste dichiarazioni non si può che ribattere con il ricordare l’essenza costituzionalmente pacifista della nostra Repubblica; considerazioni che denotano come non vi sia alcuna discrepanza tra il nome della Piazza in questione e la colorazione della pavimentazione della stessa”.