E’ di Giovanni Giudice il corpo rinvenuto sotto il ponte Umbertino: “era molto giù”
E’ di Giovanni Giudice il corpo senza vita rinvenuto nelle specchio d’acqua accanto al ponte Umbertino. Il 75enne siracusano era un noto personaggio di Ortigia, esponente della comunità ebraica che negli anni si è assottigliato siano a contare meno di una ventina di persone.
Il suo nome ebraico era Juan Khaim Jehuda Dayan. Negli scorsi anni aveva chiesto al Comune di Siracusa un luogo di sepoltura ebraico. Non parlava, la sua richiesta era stata allora affidata alla scrittura ed ai gesti con cui abitualmente comunicava. “Nella città città che si è battuta per far sbarcare i migranti e per i loro diritti, credo di trovare una porta avanti davanti alla richiesta di un’altra minoranza, noi ebrei di Siracusa”, aveva scritto. Ma quella iniziativa non ebbe alcun seguito.
“Era molto amareggiato per questo”, racconta il mediatore culturale Ramzi Harrabi, legato da sincera amicizia con Giovanni Giudice, pur nelle differenze religiose. Quando è stato raggiunto dalla notizia, questa mattina, è rimasto letteralmente senza parole.
Non sarebbero emersi elementi investigativi tali da confermare la tesi del suicidio. Si parla di un malore o di una caduta accidentale in acqua. “Era molto giù negli ultimi tempi”, si limita a raccontare Harrabi. L’uomo, secondo quanto si apprende, stava lottando contro un tumore.