Ortigia: regno del tutto, del troppo e del niente. Giovanni Guarneri: “servono regole”
Il sogno di fare concorrenza a Taormina è rinviato all’anno prossimo. E’ un turismo confuso, occasionale, spesso messo in fuga dalla confusione, dalla spazzatura, dal tutto è concesso quello che ha preso di mira Ortigia. Il gioiello di Siracusa ha bisogno di regole nuove e stringerti, per non perdere le sue peculiarità attrattive.
Lo storico dell’arte Paolo Giansiracusa ha definito il centro storico di Siracusa una “Disneyland di case senza anima”. Per tornare di nuovo a governare un fenomeno ad alto impatto, anche economico, come il turismo “servono nuove regole”: parola di Giovanni Guarneri. Ortigiano doc, una vita per la ristorazione di qualità, con investimenti continui nell’isolotto. “Il commercio è il primo fenomeno da regolamentare. Troppa concentrazione in Ortigia e di ogni attività. Senza selezione, senza qualità. Il turista immagina di ritrovarsi dentro quell’Ortigia che ha visto in un video realizzato con un drone” e poi si ritrova dentro una specie di suk con regole miste. “E molti scappano da Siracusa appena realizzano la situazione. Abbiamo un anno di tempo per ripensare tutto, così non va”. Imbalsamare Ortigia? “Certo che no, ma questo non vuol dire che possa essere concesso tutto e senza stringenti valutazioni”.
L’intervista completa nel video sotto.