Siracusa. Viadotto di Targia, la verità di Garozzo: “Mai finanziato”
“Il viadotto di Targia non è stato mai finanziato, da nessun governo regionale, solo enunciazioni di principio, mai un decreto, solo parole della politica regionale, prima da Crocetta e adesso da Musumeci. Tant’è che abbiamo dovuto correre ai ripari, realizzando la bretella provvisoria”.
Non lasciano spazio ai dubbi le parole dell’ex sindaco di Siracusa, Giancarlo Garozzo, alla luce delle ipotesi che riguardano il destino della struttura, inagibile dal 2014 per via delle condizioni precarie in cui versa.
Se da una parte l’amministrazione comunale attuale, retta dal sindaco Francesco Italia, concorda con l’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone circa la necessità di provvedere alla demolizione del “ponte”, dall’altra la sua ricostruzione non sembra più così certa, a prescindere dalla disponibilità dei necessari fondi.
Proprio su quei 5 milioni e mezzo di euro promessi si sofferma l’ex primo cittadino. Mentre in tanti si chiedono “che fine abbiano fatto quei finanziamenti regionali” (come l’ex deputato regionale Vincenzo Vinciullo), Garozzo chiarisce che in realtà “non sono mai esistiti”. Nulla, quindi, che possa avere a che fare con utilizzi differenti rispetto a quello preventivato. Semplicemente, stando alle parole dell’ex sindaco del capoluogo, denaro che non è mai passato dalla fase di virtuale a quella concreta.
“Da giorni – commenta ancora l’esponente di Italia Viva- leggo le dichiarazioni più disparate sull’ipotesi di demolizione del viadotto di Targia. Credo sia utile mettere ordine. Il viadotto-ricorda- nel 2014, come da progetto condiviso dal Comune di Siracusa e dalla Protezione civile regionale, prevedeva la demolizione e ricostruzione dello stesso per un costo di oltre 5 milioni di euro.
La bretella realizzata dalla mia amministrazione nel 2015 dispone di un’autorizzazione provvisoria della Soprintendenza, trattandosi di area archeologica, rilasciata pertanto con carattere emergenziale, nell’attesa, appunto della demolizione e ricostruzione del viadotto”.
Poi Garozzo utilizza il sarcasmo per rendere evidente il proprio punto di vista anche su un’altra ipotesi trapelata: costruire la circonvallazione di Belvedere anzichè impiegare eventuali cospicui fondi disponibili per ricostruire il viadotto. “Non capisco- conclude- cosa c’entri in tutto questo la circonvallazione”.
Dal punto di vista tecnico, è l’ex ingegnere capo del Comune di Siracusa, Natale Borgione (che rivestiva questo ruolo anche all’epoca della realizzazione della bretella provvisoria) fornisce dettagli tecnici, soprattutto relativi al percorso realizzato per sopperire all’impossibilità di utilizzare il viadotto. Borgione fa presente come “le dimensioni trasversali siano superiori a quelle del viadotto, con in più spartitraffico, illuminazione e area di emergenza. E’ un’opera di qualità- aggiunge- che può benissimo rimanere definitiva. Non capisco perchè eliminarla. Non ha assolutamente nulla da invidiare al viadotto, quando era in ottime condizioni. La bretella, inoltre- conclude l’ex ingegnere capo- è collaudata anche per carichi pesanti”.