Siracusa. Siepi “massacrate” dal nuovo macchinario: gli operatori tornano a usare il forbicione
Alla fine hanno ripreso in mano il “forbicione”, il tagliasiepi manuale, insomma, gli operatori della ditta che cura il verde pubblico nella zona del capoluogo in cui nei giorni scorsi era entrato in azione il nuovo macchinario taglia siepi, presentato come la soluzione a tutti i problemi di gestione del verde pubblico e che invece è risultato assolutamente inadeguato e perfino dannoso per le piante.
A confermare l’errore commesso, già piuttosto evidente anche per i non addetti ai lavori, è l’ex assessore Carlo Gradenigo, che oggi spiega dalla sua pagina Facebook che “la ditta che sta eseguendo i lavori sulle siepi della zona alta ha spiegato che il macchinario taglia siepi atteso da mesi è risultato inadeguato per il taglio dei grossi fusti delle piante alte più di 2 metri riscontrando da subito un problema idraulico. Nel frattempo il ritardo accumulato nei lavori ha spinto la ditta a sostituire l’attrezzo originario con una trincia con la quale si è deciso di effettuare un primo intervento per abbassare tutte le siepi a 50cm, ripristinando la visibilità e sicurezza per pedoni e automobilisti lungo i km di strade interessate. Al fine di mitigare l’effetto estetico la ditta si è adoperata per ripassare con la tagliasiepi a mano gli spuntoni lasciati dell’attrezzo meccanico”.
In altre parole, dato il clamoroso errore, sarà necessario attendere i nuovi germogli prima di poter correre davvero ai ripari, modellandoli con “un secondo intervento previsto a febbraio/marzo con l’impiego dell’originaria taglia siepi meccanica, mantenendo le siepi livellate verdi e soprattutto basse”.
Gradenigo riconosce le ragioni di chi lamenta “un lavoro non perfetto non ha tutti i torni”. Aggiunge però che “l’abbassamento delle siepi in corrispondenza degli attraversamenti pedonali lo scorso anno lasciarono le piante temporaneamente spoglie nonostante il taglio manuale a riprova che qualunque sia l’attrezzo utilizzato abbassare una siepe alta 3 metri che presenta grossi fusti legnosi produce lo stesso effetto”.
Ulteriore passaggio che non lascia ben sperare per l’immediato è quello in cui Gradenigo evidenzia “un appalto da sempre carente di uomini, mezzi e risorse. Domani invece occorrerà lavorare su un nuovo bando di affidamento non più basato sul massimo ribasso ma sulla migliore offerta tecnica inserendo tra le clausole obbligatorie il numero minimo di addetti, le relative competenze e l’elenco specifico delle attrezzature e macchinari necessari per garantire un servizio di manutenzione ordinaria del verde pubblico che sia degno di questo nome”.