Lukoil vende a Priolo? Il management smentisce: “Notizia aziendalmente sconosciuta”
E’ un momento convulso per la zona industriale siracusana, attraversata da fibrillazioni e tensioni sul futuro prossimo tra area di crisi complessa e costo della transizione energetica. La raffinazione italiana soffre e uno dei centri produttivi maggiori, quello del siracusano, è la fotografia delle incertezze di questa delicata fase storica.
In questo quadro, l’ultima cosa che serve è la confusione. Come nel caso della indiscrezione relativa ad una trattativa per cedere l’asset Isab/Lukoil di Priolo alla norvegese Equinor. “E’ una notizia aziendalmente sconosciuta”, tagliano corto i vertici Isab/Lukoil, raggiunti da SiracusaOggi.it. Insomma, nessuna trattativa e men che meno ipotesi di cessione degli impianti. “Non commentiamo una non notizia”, spiegano dal management del colosso petrolifero russo.
Anche le organizzazioni che rappresentano i lavoratori, inizialmente allarmate, hanno chiesto maggiori chiarimenti. Fonti sindacali, raggiunte da SiracusaOggi.it, confermano di aver contattato l’azienda “che ha escluso la veridicità della notizia”. Se ne discuterà in maniera approfondita nel corso di un incontro con le tre sigle unitarie dei chimici.
Sul fronte dei metalmeccanici, la Fiom Cgil torna a fissare le priorità per la zona industriale di Siracusa: “realizzare le bonifiche e la riqualificazione degli impianti dismessi, realizzare gli investimenti per riattivare le aree di Punta Cugno e Marina di Melilli e riconvertire gli impianti petrolchimici per la produzione di carburanti meno inquinanti”. Altrimenti, spiega il segretario Antonio Recano, “Priolo precipiterà nell’oblio che segna la scomparsa dell’industria con tutto il peso di un dramma ambientale, economico e sociale. Per il sistema delle imprese per Confindustria e per la politica è tempo di un bilancio sociale attento al bene del territorio e
dell’occupazione e non soltanto al profitto”.