Ritrovata cadavere in casa 9 anni fa, i Carabinieri riaprono le indagini: cold case a Noto

 Ritrovata cadavere in casa 9 anni fa, i Carabinieri riaprono le indagini: cold case a Noto

E’ uno dei cosiddetti “cold case”, un delitto ancora irrisolto. Nove anni fa, a Noto, nella sua casa di ronco Farfuglia, venne trovata priva di vita Angela Cannata, di 63 anni. Le indagini sono condotte dai Carabinieri che, in questo lasso di tempo, hanno trovato diversi elementi che contrastano con la ricostruzione di una morte per cause naturali. Tanti i dubbi degli investigatori, convinti che la storia potrebbe essere bene diversa.
A dare nuova linfa alle indagini, una foto recentemente consegnata ai militari. Ritrae la donna, già cadavere, con quelli che sembrano essere, verosimilmente, segni di soffocamento. Sebbene l’abitazione fu ritrovata in ordine e non ci fossero evidenti segni di violenza, l’attenzione dei Carabinieri, a distanza di 9 anni, si è concentrata su dettagli importanti emersi in questi anni e che sono ora al vaglio dell’Autorità Giudiziaria.
Il corpo della donna è stato recentemente riesumato e si attende l’esito dell’autopsia che potrebbe fornire agli investigatori una chiave di lettura diversa circa la causa del decesso.
Nell’attesa del referto medico/legale, i Carabinieri di Noto hanno richiesto all’Autorità Giudiziaria un decreto di ispezione dell’appartamento dove fu rinvenuto il cadavere. Attraverso l‘utilizzo delle moderne tecniche investigative, potrebbe emergere altre prove per ricostruire la dinamica dei fatti: tracce di sangue o altri liquidi biologici, celati tra le fessure di mobili e pavimenti.
La Procura di Siracusa ha emesso un decreto di ispezione, immediatamente eseguito dai Carabinieri della Scientifica del Comando Provinciale di Siracusa. In corso questa mattina un sopralluogo e con alcune prove raccolte in quella che potrebbe rivelarsi la scena del crimine.
La risoluzione di “cold case” è una delle specialità dei Carabinieri di Noto. Il 4 giugno 2020 infatti, a distanza di oltre 5 anni dal delitto, riuscirono a dare un volto all’assassino del 34enne pachinese Emanuele Nastasi, il cui cadavere non fu mai ritrovato. Il presunto autore dell’omicidio e dell’occultamento di cadavere è tuttora ristretto in carcere e, a suo carico, si sta svolgendo il processo presso la Corte d’Assise.

 

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