Transizione energetica, approvata in Parlamento mozione per la zona industriale di Siracusa
E’ stata approvata nella serata di ieri, a Roma, la mozione unitaria riguardante l’impatto della transizione ecologica sul settore dell’industria pesante, con particolare riferimento al settore della raffinazione, petrolchimico e bioraffinazione. Il documento condiviso da diverse forze politiche di maggioranza è stato redatto nella sua formulazione originaria da Stefania Prestigiacomo (FI) ed ha trovato l’appoggio di esponenti parlamentari siracusani di diversi partiti.
In aula a Montecitorio, prima della votazione, è intervenuto – ad esempio – Paolo Ficara (M5s). “Dobbiamo ridurre le emissioni che contribuiscono a produrre il surriscaldamento del Pianeta e dobbiamo farlo al più presto. Quest’azione, però, porta con sé un cambiamento radicale nel nostro modello economico e produttivo: le attività più impattanti devono riconvertirsi e questo processo non è né automatico né indolore”, ha affermato in Aula l’esponente del MoVimento 5 Stelle. a margine della discussione sulle linee generali della mozione presentata da Stefania Prestigiacomo e condivisa dalle forze politiche di maggioranza.
“La transizione ecologica ed energetica – ha proseguito – è urgente e necessaria e non più rinviabile, ma per arrivare a una sua definizione e a una totale decarbonizzazione dobbiamo accompagnare quelle attività, quelle imprese classificate hard-to-abate, cioè difficili da gestire e da trasformare, come quello della raffinazione. In Sicilia, ad esempio, insistono tre poli produttivi e assorbono quasi il 46% della capacità di raffinazione dell’Italia. Rischiamo, senza una transizione efficiente, equa ed inclusiva la perdita di migliaia di posti di lavoro”. E qui si inseriscono i contenuti della mozione con cui vengono chiesti al governo impegni precisi affinchè “la transizione sia orientata allo sviluppo e alla crescita, aiutando le imprese a riconvertirsi e salvando le eccellenze del nostro Paese, guardando, soprattutto, al futuro nell’interesse delle nuove generazioni”, ha concluso il suo intervento Paolo Ficara.
Subito dopo la votazione, il parlamentare siracusano ha confermato le interlocuzioni in corso per l’attivazione un tavolo tecnico-operativo al Mise, al quale definire le linee di intervento per la zona industriale di Siracusa. “Si deve evitare che il costo della non rinviabile transizione ecologica ricada su occupazione ed economia del Sudest siciliano”.
L’ex ministro Prestigiacomo si mostra soddisfatta per il risultato. “Il testo è divenuto unitario a seguito di un grande lavoro di mediazione tra tutti i gruppi parlamentari della maggioranza”, ha spiegato nei giorni scorsi. Si tratta di un atto particolarmente importante e che rafforza la zona industriale di Siracusa in ottica di green deal e transizione ecologica. La mozione impegna il governo a favorire gli investimenti nelle regioni del Meridione da parte delle imprese operanti nel settore della raffinazione e bioraffinazione, “al fine di perseguire gli obiettivi della transizione energetica e dello sviluppo sostenibile”, con la contestuale attivazione di risorse da destinare all’operazione. Tra queste, l’istituzione di un fondo per la decarbonizzazione, “finalizzato a uno specifico sostegno per quei settori produttivi che, per le specifiche caratteristiche produttive, hanno oggettive evidenti difficoltà ad abbattere le emissioni di anidride carbonica e a riconvertirsi, con conseguenze negative in termini economici e occupazionali, con particolare riguardo ai settori dell’autotrasporto, dell’agricoltura, della pesca e dei settori maggiormente energivori”. Il senso del provvedimento è chiaro: sostenere e agevolare le imprese nella ristrutturazione produttiva e per la riconversione ai fini della transizione energetica, attraverso anche una valutazione circa la possibilità di utilizzare allo scopo una quota delle risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza.