Blocco dell’autotrasporto siciliano da stasera? “Bloccare l’economia dell’Isola non risolve il problema”

 Blocco dell’autotrasporto siciliano da stasera? “Bloccare l’economia dell’Isola non risolve il problema”

Il possibile blocco delle merci in Sicilia a partire da questa sera dovrebbe essere scongiurato. Poche le sigle che hanno aderito all’iniziativa di protesta legata al caro carburanti ed all’aumento di ogni costo legato al trasporto ed all’energia. Una delle principali sigle di categoria, Cna ribadisce il suo no al blocco. “L’annunciato blocco dell’autotrasporto proclamato per domenica sera da alcune sigle, è la solita e piccola fuga in avanti. Non è spegnendo i motori dei camion e bloccando l’economia siciliana che si contrasta la crisi che sta travolgendo il comparto dell’autotrasporto. Non è qui, nella nostra isola, che si decidono i sostegni e gli aiuti per fronteggiare l’aumento esponenziale del carburante e dei costi di gestione delle attività (italiane e europee) del settore. Il blocco fatto in questo modo serve solo a soddisfare il protagonismo fine a se stesso dei soliti”.
La Fita, federazione italiana degli autotrasportatori di Cna, condivide chiaramente le ragioni della protesta ma non ne condivide il metodo. “Qui non è in gioco solo il destino dell’autotrasporto – affermano il presidente Saro Tumino e i responsabili regionali Giorgio Stracquadanio e Daniela Taranto –  qui rischia la paralisi l’intero sistema economico siciliano. E poi è risaputo che lunedì, 21 febbraio, c’è un incontro tra le Organizzazioni e il governo proprio su questi temi. Così come è risaputo che l’intero settore è in stato d’agitazione. Che senso ha allora questa fuga in avanti? Se non la voglia di esibirsi che diventa prevalente sugli interessi generali della categoria. CNA fa appello alle Prefetture e alle Questure siciliane – concludono Tumino, Stracquadanio e Taranto – affinchè agli autotrasportatori, che non condividono l’impostazione della protesta, venga garantito il diritto di spostarsi liberamente. L’imposizione di alcuni non può diventare regola generale”.

foto dal web

 

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