Niente proroga, licenziamento collettivo per 12 persone: i sindacati chiamano Palazzo Vermexio
I sindacati hanno proclamato lo stato di agitazione dei lavoratori della Nettuno Multiservizi. E’ la società che gestisce in appalto il servizio di archiviazione e riproduzione informatica dei documenti analogici del Comune di Siracusa. La Filcams Cgil e la Uuiltucs si pongono a difesa dei 12 dipendenti per i quali è stata avviata la procedura di licenziamento collettivo. Chiesta al Comune di Siracusa la “convocazione immediata di un tavolo di confronto col fine di non alimentare la grave crisi occupazionale indotta dalle scelte folli dell’ente sui lavoratori in appalto”.
Nella sua comunicazione inviata ai sindacato, la Nettuno Multiservizi di Messina ha confermato di aver avviato la procedura di riduzione di personale, “per cessazione di appalto”. I 12 dipendenti siracusani sono considerati in esubero, a fronte di un organico di quasi 600 persone.
Non avendo ricevuto alcun rinnovo del contratto in scadenza a fine febbraio, dopo l’ultima proroga di tre mesi, sono state avviare le procedure di licenziamento collettivo, anticamera del licenziamento dei 12 lavoratori siracusani “per cessazione dell’appalto e della attività”. Solo una proroga dell’ultimo minuto o la prosecuzione dell’attività con altro fornitore, potrebbero indurre la Nettuno a rivedere le proprie scelte. Da qui la richiesta di un tavolo di confronto urgente con Palazzo Vermexio.
Possibilità di ulteriori misure alternative per evitare il licenziamento dei 12? La società messinese è chiata. Non si ravvisano per ragioni di carattere “tecnico, organizzativo e produttivo”. Impossibile un trasferimento del personale presso le altre strutture, “sia per la qualifica professionale dei dipendenti oggetto della
presente procedura, sia per l’attuale assenza di posti disponibili”.
Sulla possibilità di accompagnare alla pensione quei lavoratori che, nell’ambito di situazioni di eccedenza di personale siano più vicini al conseguimento della pensione di vecchiaia o di anzianità, coinvolgendo anche l’Inps, la Nettuno ha evidenziato che “non sussistono lavoratori che potrebbero usufruire del programma di incentivazione raggiungendo i requisiti minimi per il pensionamento di vecchiaia o anticipato”. Motivi per cui “non sussistono altre misure alternative al licenziamento”.