Covid in Sicilia, report settimanale: contagi in calo, la provincia di Siracusa seconda per incidenza

 Covid in Sicilia, report settimanale: contagi in calo, la provincia di Siracusa seconda per incidenza

Per la quarta settimana consecutiva, in Sicilia si assiste a un trend in flessione della curva epidemica. L’incidenza di nuovi positivi – nella settimana dal 21 al 27 febbraio – è pari a 32.855 casi (-11,52%), con un valore cumulativo di 679,71/100.000 abitanti. Il più alto tasso di nuovi casi rispetto al numero degli abitanti si è registrato nelle province di Messina (978/100.000 abitanti), Siracusa (884/100.000) e Ragusa (725/100.000). Nel siracusano, nella settimana in esame, i nuovi casi sono stati 3.412, con tasso incidenza di 883,78. La settimana scorsa i nuovi contagi erano stati 4.675. Le fasce d’età maggiormente a rischio risultano quelle tra i 6 ed i 10 anni (1.554/100.000 abitanti), tra gli 11 e i 13 anni (1.412/100.000) e tra i 3 e i 5 anni (1.358/100.000). In calo, per la settima settimana consecutiva, le nuove ospedalizzazioni.
Per quanto riguarda, invece, la campagna vaccinale, la settimana presa in esame è quella dal 23 febbraio al primo marzo. Nel target 5-11 anni, i vaccinati con almeno una dose si attestano al 28,12% del target regionale; 70.029 bambini, pari al 22,24%, risultano con ciclo primario completato. Nel target over 12 anni, i vaccinati con almeno una dose si attestano all’89,64%, mentre la percentuale di quanti hanno completato il ciclo primario è dell’ 87,80%. Per lo stesso target, il 10,36% rimane ancora da vaccinare. Sono 866.094 i cittadini che possono sottoporsi alla dose booster, ma non l’hanno ancora fatto. Complessivamente i vaccinati con dose aggiuntiva sono 2.540.103, pari al 74,57% degli aventi diritto.
Dal 28 febbraio è arrivato presso i centri vaccinali di ogni provincia anche il vaccino Nuvaxovid (Novavax) e il primo marzo sono state effettuate 91 somministrazioni. Sempre dal primo marzo è iniziata anche la somministrazione della dose di richiamo per gli over 12 anni con marcata compromissione della risposta immunitaria e che hanno già completato il ciclo vaccinale primario con tre dosi da almeno 120 giorni. E il primo marzo sono state effettuate anche 12 somministrazioni di quarta dose.

 

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