Rincari, rischio recessione per la zona industriale: Bivona, “futuro a tinte fosche”
“Il rischio di entrare in recessione per le nostre aziende è concreto. Oggi abbiamo davanti uno scenario totalmente negativo”. Così oggi il presidente di Confindustria Siracusa, Diego Bivona, nel corso della riunione del Consiglio Direttivo convocato d’urgenza per istituire il Comitato di crisi.
“Già nel corso dell’incontro fra Confindustria Sicilia e il Governo regionale è stato sottolineato il gravissimo stato di crisi in cui le aziende siciliane incorrono a causa dei rincari delle materie prime, dell’aumento incontrollabile dei costi dell’energia, del gas e del carburante derivanti dalla guerra in Ucraina. Confindustria Sicilia in particolare ha chiesto che tutte le risorse disponibili vengano utilizzate per ridurre il costo del lavoro gravante sulle aziende, agendo sulla leva della decontribuzione. In aggiunta a ciò – continua Bivona – siamo molto preoccupati per ciò che riguarda Isab Lukoil che, pur non essendo interessata dalle sanzioni imposte nei confronti della Russia, vede minacciato il regolare svolgimento della propria attività imprenditoriale con ingiustificate interruzioni delle operazioni commerciali. La prevalenza del volume d’affari di tale società nel Polo siracusano e la sua stretta interconnessione con le altre primarie aziende committenti del sito comportano il rischio di un effetto a catena che può compromettere l’operatività e la stabilità economica di tutte le aziende, grandi e piccole.”
Le richieste all’unanimità poste sul tappeto da parte degli imprenditori sono: Cassa Integrazione Guadagni con esonero dal pagamento della contribuzione addizionale aziendale, analogamente a quanto realizzato per far fronte all’emergenza epidemiologica da COVID-19; estensione per tutto il periodo di crisi della moratoria relativa ai termini di sospensione delle rate in scadenza per le imprese, finanziamenti a fondo perduto per le piccole e medie imprese che si impegnano a gestire i livelli occupazionali attraverso accordi sindacali ed a fornire una garanzia in tema di “impatto sui livelli occupazionali e mercato del lavoro”; Incremento del credito d’imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno fino al 60% per le piccole aziende, al 50% per le medie e al 40% per le grandi aziende.
“Le misure straordinarie che si chiedono al Governo sono il “salvavita” per la nostra economia – ha concluso il Presidente Bivona. Chiederemo la massima attenzione a salvaguardia dell’intero nostro tessuto sociale. Il Comitato di crisi seguirà con la massima attenzione le interlocuzioni che si apriranno con urgenza a tutti i livelli”.