Spazzatura in strada, il post virale del netturbino: “Vi urta fare la differenziata”

 Spazzatura in strada, il post virale del netturbino: “Vi urta fare la differenziata”

Le immagini di una Siracusa invasa dai rifiuti hanno invaso i social. Nonostante il tentativo in atto oggi di recuperare la raccolta dell’indifferenziato, montagne di spazzatura rimangono su strade e marciapiedi. La sensazione è che sia aumentata la quantità di rifiuti prodotti e conferiti, non sempre con modalità corrette.
Il problema è noto: la discarica di Sicula è ormai satura. Gli autocompattatori restano pieni e non c’è più possibilità quindi di raccogliere spazzatura perchè non c’è materialmente dove metterla e dove abbancarla.
In emergenza, come quella che si sta vivendo, converrebbe cercare di differenziare il più possibile per limitare la quantità di indifferenziato prodotto, che è vero il cuore del problema. Ma nonostante qualche debole e poco convincente appello pubblico, la storia ha preso tutta un’altra deriva.
In questo contesto, sotto le centinaia di foto social della spazzatura non raccolta, è diventato virale il post di un operatore ecologico siracusano. Un racconto utile per una prospettiva da prima linea. “Il problema è all’origine”, scrive. “Vi sfido: venite con me ed aprire sacco per sacco per vedere cosa c’è dentro. In tutti i sacchi troveremo soltanto prodotti differenziabili, solo quelli! Di vera indifferenziata neanche l’ombra! Quella sui marciapiedi non è una montagna di spazzatura ma una montagna di ‘mi annoia differenziare’. A Siracusa non potrebbe lamentarsi nessuno! Ma nessuno davvero! Prima impariamo a fare la differenziata e poi possiamo parlare!”.
In effetti, conviene spiegare ancora una volta che “indifferenziato” non è qualunque rifiuto, bensì quello che non è riciclabile o divisibile e quindi differenziabile.
Gli investimenti in formazione ed educazione dei cittadini, purtroppo, sono assenti. Eppure il Comune di Siracusa, nel servizio affidato alla Tekra, riconosce una somma per investire in formazione dei cittadini. Al di là di incontri nelle scuole – che forse produrranno effetti nelle prossime generazioni – i siracusani restano senza comunicazioni ed informazioni utili proprio nel momento più complesso per la gestione dei rifiuti.
Gli errori più comuni: l’incarto di snack o della pasta va nella plastica, non nella carta. I bicchieri e i piatti che definiamo volgarmente “di carta”, in realtà vanno nella plastica (o organico se compostabili). Il legno e i derivati vanno nell’indifferenziato, non nella carta o nell’organico. Così come il polistirolo non va con il cartone ma con l’indifferenziato.

 

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