Il villaggio accoglienza di Cassibile è un flop? Ritardi, capienza ridotta e tende fuori

 Il villaggio accoglienza di Cassibile è un flop? Ritardi, capienza ridotta e tende fuori

Se doveva scongiurare il rischio di tendopoli e dare un colpo netto al caporalato, il villaggio accoglienza di Cassibile sin qui non ha centrato i suoi obiettivi. A causa della sua ridotta capienza, (al momento 90 posti circa) molti braccianti stagionali stranieri non hanno infatti trovato posto all’interno, pur avendo contratto e permesso di soggiorno. Non hanno avuto, allora, altra alternativa: tende montate davanti al cancello della struttura, mentre altre sono state avvistate nei terreni dell’ex feudo del marchese. Tutto nel silenzio delle associazioni che di solito si battono sul tema dell’accoglienza.
Ad alzare la voce, oggi, sono solo i residenti di Cassibile riuniti in un comitato spontaneo contrario da sempre a quella struttura. E, non senza sorpresa, anche la Rete Antirazzista catanese. “Invitiamo, come ogni anno, le associazioni siracusane a supportare le richieste ed i bisogni dei migranti”, dicono da Catania forse con una certa sorpresa per il silenzio mantenuto sino ad oggi.
Le soluzioni allo studio, in ritardo ad inseguire l’emergenza, prevedono di portare da 4 a 5 posti letto ognuna delle 17 unità abitative che compongono il villaggio dell’accoglienza. Passaggio di competenza dell’Asp di Siracusa. Ma anche aumentando così di 17 posti la capienza totale, resterebbero fuori da ogni possibilità di trovare un letto e dignitosa ospitalità decine di braccianti stranieri. Il Comune di Siracusa potrebbe allora montare all’interno del villaggio una delle grandi tende di protezione civile e risolvere il problema. Ma anche in questo caso, si è dovuto attendere che si presentasse il problema per affrontarlo, anzichè prevenirlo.
“Anche quest’anno, purtroppo, l’ostello ha aperto a fine aprile e i posti sono stati subito occupati”, scrive in una nota la Rete Antirazzista catanese.
Il giudizio dell’associazione è estremamente negativo. E combacia con quello dato dal Comitato contrario al villaggio di via dei Timi. Personaggi di sensibilità, anche politica, varia alla fine concordano sulla conclusione: “pseudo-accoglienza in un campo-ghetto per salvare il ‘decoro’ di Cassibile”.
Il duro pensiero può essere condiviso o meno, ma quelle tende di fortuna all’esterno del villaggio accoglienza sono una triste immagine di programmazione mancata.

 

Potrebbe interessarti