Il futuro del polo petrolchimico di Siracusa, Italia Viva: “Lo Stato troverà le soluzioni”
“Io sono convinto che il governo troverà una soluzione per Isab e per la zona industriale di Siracusa”. Giancarlo Garozzo, nome di primo piano in Sicilia per Italia Viva, non sembra avere grossi dubbi. “E’ impensabile che il governo Draghi si tiri indietro di fronte a un problema di queste proporzioni. Non posso pensare che lo Stato possa lasciare 6mila persone a zonzo”, dice intervenendo su FMITALIA.
Una critica la muove però al ministro Giorgetti, leghista che regge lo Sviluppo Economico. “E’ timido nell’approccio al problema. Sarei curioso di vedere come si sarebbe mosso se tutto questo riguardasse un’industria con sede al nord Italia. Se anzichè Priolo si fosse parlato di Marghera, avrebbe avuto altra attenzione? Il dubbio rimane ma sono convinto che le soluzioni verranno trovate”, ribadisce l’ex sindaco di Siracusa.
Non a caso utilizza il plurale, parlando di soluzioni. “Si, sono più di una. C’è l’embargo al petrolio russo? Bene, allora bisogna mettere Isab nelle condizioni di approvvigionarsi da altre fonti, attraverso una garanzia statale al sistema creditizio superando così l’attuale stretta. Non escluderei, poi, un intervento simile a quello avvenuto a Taranto per l’Ilva. Magari non dei veri e propri commissari, piuttosto una nazionalizzazione anche parziale degli impianti attraverso un intervento di Eni”. Su questo punto, l’analisi di Garozzo si fa più puntuale. “Lo Stato sa che i bilanci di Lukoil negli ultimi anni sono in perdita. Potrebbe intervenire su quel passivo, non dovuto alla guerra, per entrare in società e magari anche rilevarla, tramite Eni, con l’obiettivo della riconversione strategica per l’approvvigionamento strategico del Paese. Sono ottimista nonostante la tensione del momento, giusta. E’ corretto che venga tenuta alta l’attenzione, fino a che Giorgetti non dirà chiaramente cosa vogliono fare per Priolo”.
L’esponente regionale di Italia Viva boccia senza appello l’operato del governo Musumeci. “Se io fossi assessore regionale alle attività produttive anzichè mandare lettere a Giorgetti e lagnarmi perchè non mi risponde, andrei dietro la sua porta fino a che non mi riceve. Il problema è che il governo regionale è in campagna elettorale. E si marcia anche sulle emergenze dei territori. Turano prenda un aereo e si metta dietro la porta di Giorgetti sino a quando risolvono il problema. Questo è fare politica. Altrimenti siamo tutti bravi solo a scrivere note ai giornali”.