Petrolchimico, allarme dei metalmeccanici e mobilitazione: “Il lavoro non si tocca”
“In un Petrolchimico che in questi anni di pandemia ha continuato a produrre grazie ai metalmeccanici, sta andando in scena l’ultimo atto di una commedia con involontari protagonisti i lavoratori”.
Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm della provincia di Siracusa intervengono con una nota dura sulla problematica situazione che si protrae nella zona industriale a nord del capoluogo.
In particolar modo, il riferimento è alla vertenza che vede coinvolti, loro malgrado, i 4 lavoratori Stam, “da mesi in attesa della loro ricollocazione in Lukoil”.
E in questo scenario scatta l’ennesimo allarme, questa volta riguarda i lavoratori delle pulizie industriali della Secom. Si tratta di 80 dipendenti. I sindacati di categoria contestano l’atteggiamento di Lukoil , che si mostrerebbe insensibile ad una serie di fattori posti in rilievo dalle sigle sindacali.
Uno scenario, quello che descrivono Fim, Fiom e Uilm, aggravato dal “terremoto” che si è abbattuto sul depuratore consortile Ias.
I sindacati di categoria parlano, dunque, della necessità di mantenere i livelli occupazionali, sospendendo il rinnovo degli appalti fino al prossimo dicembre.
Alla Lukoil, i sindacati contestano un modus operandi che la scollerebbe dal contatto con il territorio, questo per via dell’applicazione del principio del ribasso, che creerebbe un evidente disagio sociale.
“Il lavoro non si tocca”, l’input che parte dalle sigle dei metalmeccanici, che chiedono la mobilitazione di tutti i lavoratori, anche per solidarietà alle famiglie che attendono una certezza occupazionale.
“La nostra priorità- ribadiscono- è il mantenimento dei livelli occupazionali e la tutela dei lavoratori e della loro professionalità”.
Rapida soluzione alle vertenze aperte, dunque, la sollecitazione che parte nuovamente dai sindacati, per porre rimedio a questo carico di disperazione.