Pd, il presidente Amenta: “Vicenda Carta gestita male. Più impegno e meno comunicati”
Senza un segretario, di nuovo in balia del correntismo e con il caso Carta che agita base ed organismi provinciali. Non c’è pace per il Partito Democratico siracusano. Il presidente Paolo Amenta ha il suo bel daffare per tenere barra a dritta. “Devo proiettare il partito verso le primarie per la scelta del candidato alla presidenza della Regione. Siamo in ritardo clamoroso e rischiamo brutta figura, quasi nessuno si è registrato online. Sto incontrando i circoli per limitare i danni. Suggerirei maggiore concretezza e impegno per il Pd e meno comunicati stampa”, dice a SiracusaOggi.it.
Il caso che agita il Pd è quello legato alla possibile adesione (e successiva candidatura) del sindaco di Melilli, Giuseppe Carta. “Nessuno mi ha investito della vicenda Carta. La conosco per averne letto sulla stampa e per sentito dire. Immagino che un qualche percorso sia stato fatto, anche se ora frenano tutti. Di sicuro – puntualizza il presidente Amenta – gli organismi provinciali del partito non sono stati investiti della questione. Per me, ad oggi, è solo una cosa giornalistica e gestita male”. Un passaggio che merita una spiegazione. “Se qualcuno ha interesse a portare Carta nel Pd, poteva gestire meglio la vicenda. Io sono per discutere e verificare se ci sono le condizioni ed i numeri per questa operazione. Anche di etica e morale”. Ed è un messaggio chiaro quello che Paolo Amenta lancia all’indirizzo delle anime del partito in cerca di nuovo spazio dopo le dimissioni di Adorno.
“Chiariamo una cosa. Per me c’è unità dentro il Pd siracusano. Forse un gruppo vuole rilanciarsi, provando a lanciare candidature. Carta, secondo una lettura, vuole essere una risposta alla candidatura Cutrufo. Non credo che si sia autoproclamato candidato. Mi sfuggono però le dinamiche: a Melilli, ad esempio, Sbona fa parte del gruppo Cutrufo però poi propone Carta. Mi pare ci sia confusione di fondo”, analizza Amenta.
Il presidente del Pd provinciale ha comunque chiare le cose da fare ed in quale ordine. “Intanto le primarie. Subito dopo iniziamo a parlare del nuovo segretario. E solo dopo ci occuperemo delle candidature regionali. Dovremo parlare con Anthony Barbagallo, con il nazionale e sentire cosa ne pensano di tutti quelli che si sono candidati. Non do nulla per scontato, di certo in quella occasione vedremo chi difende le posizioni di chi. Voglio dire che, quando parleremo di candidature, vedremo necessariamente chi c’è dietro ogni singolo nome, su scala regionale e nazionale”.