Fabio Granata: “Non sono diventato di sinistra, su di me veto politico per le mie battaglie”
“Io non sono diventato di sinistra, ma se nei miei confronti esiste una sorta di veto politico da parte del cosiddetto centrodestra a trazione berlusconiana lo devo ai fatti per cui mi sono battuto”.
Durissime le parole di Fabio Granata, che sabato 16 Luglio, nel cortile Gargallo, alle 19:00, sarà con Claudio Fava a parlare, nel corso di un incontro pubblico, di Paolo Borsellino. “Colpa di Stato”, il tema dell’incontro, che servirà a ripercorrere una serie di vicende legate alle stragi di Capaci e soprattutto di via D’Amelio. Chiaro il punto di vista, che sarà illustrato attraverso i fatti che, nelle diverse sedi, si sono snodati in quegli anni.
“La nostra – spiega Granata, che è stato presidente della Commissione Regionale Antimafia ed è oggi assessore alla Legalità del Comune di Siracusa – è una battaglia per la diffusione della consapevolezza.
“Una battaglia da fare fino alla fine-aggiunge- sulla quale posso dire senza ombra di smentita che ho sacrificato una parte della mia vita politica”.
Granata parla senza mezzi termini. “Io voglio dire fino in fondo la verità di questioni su cui nessuno può smentirmi perché sono tutte documentate, a partire alla mia espulsione dal Pdl, fino alla creazione di un movimento politico che si chiama “Diventerà bellissima”, di cui sono stato artefice, di cui ho scritto il manifesto politico, il manifesto culturale, che ha condotto Nello Musumeci alla vittoria alle elezioni regionali. Poi, però, dovevo scomparire dallo scenario visibile, perché non andava bene ad alcuni settori del centrodestra, dove ho però anche tantissimi amici e dove ci sono tantissime persone perbene. Sia chiaro -prosegue Granata – che questa collusione di cui parlo, è trasversale. Molti fatti che racconto sono legati alla sinistra democristiana, altri a parte della sinistra italiana, come a pezzi del centrodestra. Purtroppo- Granata alza ulteriormente il tiro-esisteva e purtroppo esiste un partito unico, che vuole che questa verità non emerga perché c’è un equilibrio complessivo che deve reggere”.