Caporalato, l’allarme della Cgil: “Gravi episodi, la piaga ancora esiste e colpisce”
La denuncia parte dalla Flai Cgil: “gravi episodi di caporalato nel settore agricolo, tra le campagne del territorio di Avola e Siracusa”.
È il segretario provinciale Domenico Bellinvia a spiegare cosa sarebbe accaduto. “Ultimamente siamo abituati a pensare che la piana di Cassibile sia avulsa dalle pratiche di caporalato e sfruttamento, a differenza dei comuni di Pachino e Rosolini, ma cosi non è. Soprattutto nel periodo della raccolta della patata, dove i soggetti interessati sono diversi: dal proprietario del terreno che lo affitta, a chi semina e coltiva la patata che poi, in molti casi, non corrisponde con l’azienda che la raccoglie. Diventa così complicato e difficile risalire persino al datore di lavoro, almeno per il sindacato”.
L’ultimo episodio rivelato dal sindacato avrebbe come sfortunato protagonista un lavoratore di nazionalità marocchina, impegnato nella raccolta stagionale della patata. “Tutti i giorni, negli ultimi tre mesi, alle 4 del mattino si recava alla piazzetta della frazione di Cassibile. Qui, si incontrava con due caporali marocchini anche loro che, proponendogli una giornata di lavoro, lo facevano salire all’interno di un furgone con il quale lui e altri cinque lavoratori venivano scortati direttamente presso gli appezzamenti di terreno in cui lavorare. A fine giornata, uno dei due caporali procedeva al pagamento della giornata lavorativa. Pari a 55 euro al giorno, di cui 5 vengono sistematicamente trattenuti dai caporali. I lavoratori sono in una condizione di piena irregolarità, senza contratto e senza avere nessun tipo di contatto diretto con l’azienda o con il datore di lavoro. Anche il contatto con i caporali era di natura sporadica, non essendo a conoscenza di un numero di telefono personale”, rivela Bellinvia.
Possibile almeno risalire al nome dell’azienda agricola che si sarebbe avvalsa dell’intermediazione illecita dei caporali? “Purtroppo il lavoratore non è a conoscenza del nome, questo complica ulteriormente la denuncia della condizione di sfruttamento. Tutto questo, comunque, non ci farà desistere dal fornire tutta la nostra assistenza attraverso un’azione coordinata con l’ispettorato del lavoro per l’individuazione dei due caporali e la successiva denuncia”, assicura il sindacalista. “Ma serve un impegno delle istituzioni affinché l’ispettorato del lavoro sia messo nelle condizioni di operare”.
In un quadro dove brillano eccellenze come il pomodorino di Pachino o il limone e la patata di Siracusa, lo sfruttamento dei braccianti – accusa il la Flai Cgil – un dramma per i lavoratori ma per le aziende in regola si chiama concorrenza sleale.
Sul tema della lotta al caporalato, diversi sono stati i passi compiuti in questi anni, sotto la guida della Prefettura. “Ma nonostante l’impegno profuso dalle organizzazioni di settore e dall’amministrazione nei confronti del territorio di Cassibile, molto è ancora da fare”, aggiunge Bellinvia.
“Chiediamo il rafforzamento dell’ufficio degli ispettori del lavoro per combattere questa piaga che getta discredito su tutta la filiera agricola della nostra provincia. Faremo di tutto per portare avanti questa battagli, unitariamente con Fai-Cisl e Uila-Uil nella speranza di coinvolgere anche le organizzazioni datoriali”.
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