Paolo Ficara (M5s), niente ricandidatura: “Secondo mandato? Io mi fermo qui”
“Grazie, ma io mi fermo qui”. Nel momento in cui ribolle il calderone delle candidature, arriva il passo indietro di Paolo Ficara, parlamentare del M5s e vicepresidente della commissione Trasporti della Camera. “E’ stato un onore che ho cercato di ripagare con il massimo impegno personale, dal primo all’ultimo giorno. Torno alla mia professione e lo faccio con la consapevolezza di non aver mai tradito le promesse fatte, di aver rispettato sempre gli impegni presi con una forza politica come il M5S, nella quale non è semplice stare se non ci si crede fortemente, per via di quelle regole con le quali siamo nati”, scrive Ficara sui suoi canali social.
Da parlamentare, può vantare il 95% di presenze in Aula, 79 atti tra interrogazioni, interpellanze e risoluzioni e diverse proposte di legge. “Ho restituito alla collettività più di 106mila euro, oltre a rinunciare all’ulteriore indennità di 21mila euro per aver ricoperto la carica di vicepresidente della Commissione Trasporti dal luglio del 2020. I trasporti e le infrastrutture sono stati i temi che ho principalmente seguito a livello nazionale, sapendo bene quanto enormi siano le carenze nella nostra Regione. I risultati concreti si vedranno tra qualche anno, serve tempo per poter progettare e costruire una opera pubblica, ma abbiamo finalmente messo al centro dello sviluppo infrastrutturale la nostra Sicilia. Ferrovie, strade, porti. E non solo”.
Alla voce risultati ottenuti iscrive “la riqualificazione di numerose strade provinciali, il tanto atteso restauro del ponte di Cassibile, la realizzazione della fermata ferroviaria presso l’aeroporto di Catania. Tanti interventi sono stati avviati e tante sono le risorse stanziate per opere che vedremo nei prossimi anni, molte infatti dovranno essere completate entro il 2026 perchè finanziate con il PNRR. Sono orgoglioso di aver contribuito a portare nella nostra provincia di Siracusa circa 500 milioni di euro per quanto riguarda i trasporti e le infrastrutture”. Risorse per la manutenzione delle strade provinciali, il finanziamento della ciclovia della Magna Grecia, il recupero della ferrovia Noto-Pachino, il bypass ferroviario ad Augusta, l’acquisto di nuovi treni notte. “Di questi 500 milioni, quasi 200 hanno riguardato il Porto di Augusta con il finanziamento di opere come la manutenzione della diga foranea, il collegamento ferroviario nel porto, l’elettrificazione delle banchine. E circa 75 sono stati i milioni per Siracusa, tra il lavoro fatto per la conferma dei fondi del bando periferie, il rinnovo del parco autobus della nostra città, le risorse per la mobilità sostenibile e la riqualificazione urbana. Senza dimenticare i finanziamenti del PNRR per la Stazione di Siracusa e l’elettrificazione delle banchine del nostro Porto, per fare qualche esempio”.
Da aggiungere grandi interventi che interesseranno in parte la provincia di Siracusa, come lo sblocco e il finanziamento della Ragusa-Catania (1 miliardo e 200 milioni) e l’avvio delle procedure per la realizzazione del nuovo ospedale di Siracusa (circa 200 milioni). Senza dimenticare il risanamento economico della ex Provincia di Siracusa, in dissesto dal 2018 con un buco di 200 milioni di euro. “Con un lavoro costante in questi anni – scrive Ficara – siamo riusciti a ridurre il prelievo forzoso a carico delle province siciliane di 90 milioni l’anno, che per Siracusa vogliono dire più di 8 milioni”.
Tra i temi affrontati, transizione e sviluppo della zona industriale siracusana, oltre all’attenzione dedicata in questi mesi al pericolo derivante dalle sanzioni al petrolio russo per le attività di Isab-lukoil. Sullo sfondo, la ripresa della conferenza dei servizi per la bonifica della rada di Augusta (“iter bloccato da anni”).
“Piccole soddisfazioni sono state anche le donazioni che con i colleghi della provincia abbiamo fatto per l’acquisto di ventilatori polmonari donati all’Asp nelle prime settimane dell’emergenza covid o i nuovi attrezzi regalati al Comune di Siracusa per la palestra del Campo Scuola Pippo di Natale”, a concludere l’elenco stilato da Paolo Ficara.
Difende a spada tratta le misure del M5s: il Reddito di cittadinanza, il superbonus, il decreto dignità, l’assegno unico per le famiglie, l’avvio del taglio del cuneo fiscale, la legge spazzacorrotti e il carcere ai grandi evasori, la legge salvamare, le risorse stanziate per una nuova stagione di concorsi e assunzioni. “Questi importanti risultati avranno bisogno di tempo per mostrare la loro efficacia ma soprattutto hanno bisogno che i vari livelli istituzionali li facciano funzionare: regioni, province, comuni. Ci hanno costantemente attaccato, sminuendo le vittorie ottenute. Spesso del male ce lo siamo fatti da soli, con persone alla ricerca solo della gloria personale e noi stessi che abbiamo dato più importanza alla critica del singolo più che valorizzare il risultato ottenuto. Abbiamo fatto degli errori, sicuramente, sempre però con la volontà di fare il giusto, pensare ai più e ridurre le disuguaglianze. E su questa strada bisogna continuare, l’Italia ha ancora un enorme bisogno di una forza politica come il M5S, anche alla luce di quello che avviene a livello dei partiti, con un Pd che supera a destra la destra, imbarcando di tutto e di più”, la nota politica di Ficara.
Spazio per ripensamenti sulla volontà di non candidarsi? “No, la mia è una decisione presa da parecchio tempo, per diversi motivi personali. Torno alla mia professione. Lo farò tornando ad essere un cittadino attivo, che segue e si interessa della gestione della cosa pubblica, a partire dalla propria comunità”. Una frase che lascia però aperta la porta alla possibilità di un impegno comunque attivo con il M5s, magari come coordinatore provinciale, anche fuori dal Parlamento.